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Alimentazione sostenibile e ortaggi di stagione - Il Blog di Selenella

Alimentazione sostenibile e ortaggi di stagione

 

Premessa

Negli ultimi anni siamo stati chiamati a porre sempre più attenzione alla salute del pianeta in cui viviamo, cercando di compiere, nel nostro piccolo, scelte che contribuiscano alla sua salvaguardia: ridurre i consumi energetici, quando possibile spostarci in bicicletta, a piedi o con i mezzi pubblici, differenziare i rifiuti, … e a tavola? Come evitare sprechi e salvaguardare l’ambiente?

Oggi vogliamo spostare la nostra attenzione proprio su questo argomento, per rendere accessibile e chiaro un concetto complesso come quello di alimentazione sostenibile.

Sapevi che circa un quarto delle emissioni mondiali di gas serra deriva proprio dalla produzione del cibo? Che tutto ciò che mettiamo in tavola può avere un effetto concreto sul pianeta? È importante quindi agire consapevolmente, evitando lo spreco alimentare in cucina e scegliendo di acquistare prodotti che provengano da filiere attente alla gestione di terreni e risorse, a pratiche agricole sostenibili, ma anche al trasporto e all’imballaggio dei propri prodotti.

Scelte alimentari sostenibili consentono di ridurre il consumo di suolo, acqua e energia, limitando l’uso di pesticidi, la diffusione di allevamenti intensivi, la deforestazione e le emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera.

 

Cosa si intende per “alimentazione sostenibile”?

Per comprendere il significato di “alimentazione sostenibile” dobbiamo prima passare attraverso il concetto di “sviluppo sostenibile”, ovvero di uno sviluppo in grado di assicurare «il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di realizzare i propri» (Enciclopedia Treccani).

Sviluppo sostenibile e alimentazione sostenibile sono strettamente legati, dal momento che scegliere un’alimentazione sostenibile ci rende garanti della conservazione dell’ecosistema nel suo complesso.

Non moltissimi anni fa era naturale coltivare e produrre alimenti seguendo i ritmi biologici del suolo e della terra, motivo per cui l’ecosistema era rispettato in tutto e per tutto. In tempi recenti, invece – dato il costante aumento della popolazione e la continua richiesta di alimenti fuori dalla loro stagionalità – si sono creati modelli di produzione che oggi devono essere necessariamente ripensati.

L’alimentazione sostenibile è una delle risposte a questa esigenza, in quanto frutto di una cultura alimentare basata sulla riduzione degli sprechi e sull’attenta selezione di prodotti e fornitori, capace di guidarci verso soluzioni che riducano i consumi di risorse e le emissioni di carbonio e sempre attenta alla conservazione della biodiversità.

Il consumatore stesso sta iniziando a cercare prodotti che valorizzino agricoltori e produttori locali, permettendo una riduzione di costi logistici, di stoccaggio, di trasporto e di conservazione degli alimenti.

 

Per un’alimentazione sostenibile iniziamo dal carrello della spesa

Prima di iniziare, è necessario fare un’ulteriore premessa: mangiare in modo sano e sostenibile non vuol dire soltanto tentare di evitare i prodotti dai packaging più ingombranti o acquistare esclusivamente alimenti prodotti in Italia. Queste sono le basi da cui ognuno di noi dovrebbe partire, ma il concetto di sostenibilità è molto più ampio e articolato. Oltre all’importante aspetto ambientale, bisogna tenere conto anche di quello sociale ed economico, di tutto ciò che riguarda, insomma, la tutela e il riconoscimento del lavoro di agricoltori e allevatori, le politiche di sostegno a livello europeo e il benessere degli animali.

Tuttavia, ci basterà seguire alcuni semplici accorgimenti per contribuire noi stessi alla salute del pianeta. L’unica cosa che dovremo fare sarà cercare di tenerli a mente quando sceglieremo i prodotti da mettere nel nostro carrello. Vediamoli insieme.

 

1. Consuma meno carne e latticini

Forse non sai che esistono enormi differenze nelle emissioni di gas serra prodotti per coltivare un ortaggio o per allevare un animale: se per produrre 1 Kg di piselli viene emesso 1 Kg di gas serra, per produrre 1 Kg di carne bovina vengono emessi ben 60 Kg di gas serra!

Pare evidente, dunque, che per impattare meno sull’ambiente dovremmo diminuire il consumo di carne, soprattutto di carne bovina.

Allo stesso modo, dovremmo ridurre il consumo di prodotti lattiero-caseari: studi scientifici dimostrano che la carne prodotta per il consumo domestico incide sul 25% del quantitativo di CO2 emessa nell’atmosfera, mentre i derivati del latte sul 20%. Questo perché un bovino non è un animale ambientalmente efficiente, dal momento che consuma più mangime e acqua di altri, sia per produrre carne che latticini.

 

2. Evita i cibi esotici

Una delle cause principali delle emissioni non è il trasporto in sé, ma lo diventa se si parla di trasporto aereo. Fortunatamente in Italia è piuttosto raro – solitamente si tratta del trasporto aereo di frutta esotica – anche se le etichette non ci aiutano a identificarlo: il Paese di origine è sempre segnalato, a differenza della modalità di trasporto. In ogni caso, se evitiamo carne e latticini, ma ci abbuffiamo di mango e avocado provenienti dal Sud America, la nostra non sarà sicuramente una spesa sostenibile.

 

3. Considera l’impatto del packaging

È importante fare attenzione al doppio imballaggio: acquistando prodotti con una sola confezione a contatto con l’alimento (senza ulteriori rivestimenti di plastica o cartone), dimezzerai le emissioni.

 

4. Tieni presente il consumo di acqua necessario per produrre un alimento

Per produrre o coltivare ciascun alimento è necessaria una determinata quantità d’acqua. Questo consumo ha anch’esso un notevole impatto ambientale, che non è facile per noi quantificare, non essendo osservabile direttamente.

In linea generale, sappi che ai prodotti animali serve molta più acqua che agli ortaggi, anche se non possiamo parlare di tutta la carne allo stesso modo: la carne del pollo è da preferire a quella rossa – dal punto di vista del consumo delle risorse idriche – poiché l’acqua impiegata per la produzione del suo mangime è nettamente inferiore. 

Frutta e verdura hanno invece bisogno di pochissima acqua, se confrontate concarne e derivati(fa eccezione la frutta a guscio).

Inoltre, ricordati che tutti i prodotti trasformati richiedono un consumo idrico maggiore rispetto alla materia prima (il formaggio, ad esempio, è una scelta meno sostenibile rispetto al latte).

 

5. Consuma ortaggi di stagione

Scegli sempre di consumare frutta e verdura di stagione. Hai mai notato, ad esempio, che pomodori e melanzane acquistati in inverno hanno un sapore molto simile all’acqua? Perché? Evidentemente provengono da colture forzate che per crescere necessitano di grandi quantità di concimazioni non naturali. È quindi buona norma avere a disposizione un calendario delle verdure di stagione, per orientare in maniera semplice e efficace le nostre scelte di acquisto sostenibile (oltre a garantirci il consumo di un prodotto fresco, gustoso e saporito).

 

Cosa si intende con “frutta e verdura di stagione”?

Comunemente, intendiamo ogni prodotto orto-frutticolo ricavato all’interno del territorio di consumo e nel periodo in cui l’organismo vegetale è capace di per sé di intraprendere il proprio ciclo biologico. Il termine “frutto” è di natura puramente botanica e dunque interessa ogni corpo fruttifero, compresi peperoni, pomodori, melanzane e zucchine.

Per logica, tutti i frutti tropicali ed esotici non possono essere considerati di stagione in Italia, anche se esistono rare eccezioni, come le piantagioni siciliane di banani.

Moltissime piante erbacee – come le cicorie, la bietola e gli spinaci – sono di stagione per gran parte dell’anno, a differenza di ortaggi particolari con molte varietà (un esempio su tutti, il radicchio rosso).

Alcune verdure a foglia, invece, possono produrre più di una volta all’anno dalla stessa radice (o fittone), mentre se parliamo di germogli – come gli asparagi – il discorso diventa ancora più complesso.

Tuttavia, un buon modo per assicurarti di consumare frutta e verdura di stagione è controllare che provenga non solo dal territorio nazionale, ma anche da filiera corta e possibilmente da un metodo di agricoltura che non forzi coltivazioni al di fuori dei propri periodi biologici.

 

Alimentazione sostenibile: gli ortaggi di stagione mese per mese

Se non ne possiedi uno, ecco per te il calendario delle verdure in versione semplificata, utile anche per seguire un’alimentazione mediterranea.

Attenzione: ricorda che alcuni prodotti si trovano in commercio per periodi più lunghi di quelli indicati, questo perché possono esistere differenze nei tempi di semina e raccolta a seconda delle diverse regioni o località italiane. Inoltre, ci sono prodotti – come patate e cipolle – che possiedono un’ottima conservazione,o prodotti che possono essere seminati e raccolti in diversi periodi dell’anno, come le carote. Tieni presente, infine, che molti prodotti coltivati in serra o importati sono opportunamente segnalati dalle corrispettive etichette.

Gennaio

Il primo mese dell’anno ci regala numerosi prodotti dell’orto: broccoli, barbabietole, carote, cipolle, patate, carciofi, sedano, cavolfiore, verza, cappuccio, porro, cime di rapa e zucca. Tra quelli che apportano più benefici, troviamo al primo posto le carote: allungano la vita, sono alleate di bellezza per la nostra pelle, combattono l’invecchiamento e favoriscono la digestione.

Febbraio

A febbraio abbiamo ancora carote, cipolle, broccoli, barbabietole, carciofi, sedano, cavolfiore, verza, insalate invernali, patate e cime di rapa. Ma fanno la loro prima comparsa anche radicchio, rapanelli e spinaci.

Un consiglio? Prova il cavolfiore: ipocalorico, ricco di vitamine, minerali, calcio, fosforo, potassio, ferro e zinco, è noto per le sue proprietà antinfiammatorie e antiossidanti.

Marzo

Sta per arrivare la primavera e insieme a lei, accanto a carote, cipolle, patate, carciofi, cavolfiori e verza, arrivano le prime insalate primaverili, l’aglio fresco e i cipollotti. E se non puoi fare a meno dei carciofi, eccoti un’ottima notizia: ricchi di fibre e poveri di calorie, sono perfetti come detossinanti!

Aprile

Finalmente la primavera è arrivata: è la stagione degli asparagi, del luppolo, di fave e piselli, che fanno compagnia a carciofi, carote, cavolfiore, verza e insalate primaverili. Lo sapevi che i piselli, oltre a essere una preziosa fonte di proteine vegetali, hanno proprietà digestive e diuretiche e sono poverissimi di calorie?

Maggio

Ed ecco cheinsieme a asparagi, verza, cipollotti, aglio, fave e piselli, troviamo i fagiolini, le patate novelle e le prime cipolle, fonte di vitamine, minerali, flavonoidi, hanno proprietà antibatteriche e disintossicanti, abbassano la glicemia e contrastano i malanni di stagione. Cosa aspetti a farne scorta?

Giugno

I primi caldi e l’inizio dell’estate ci consentono di portare sulle nostre tavole melanzane, zucchine, peperoni, rucola, lattuga, carote, patate novelle ma ancora cipolle, cipollotti, fave, piselli e fagiolini. Se vuoi un consiglio, prova i peperoni: sono ricchi di fibre e vitamina C.

Luglio

Eccoci ancora insieme a zucchine, peperoni, melanzane, piselli, fagioli, carote e patate,ma possiamo dare il benvenuto anche ai nuovi arrivati: ceci, lenticchie, fave, cetrioli e pomodori, con i loro effetti benefici su cuore, vista, colesterolo, ossa, diuresi e digestione.

Agosto

Sedano, cetrioli, pomodori, zucchine, zucche, melanzane e legumi sono favoriti dal gran caldo, insieme alle patate, che aiutano a contrastare reumatismi e problemi cardiaci, oltre a essere ottime alleate contro gli inestetismi della pelle.

Settembre

Come ogni cosa bella anche l’estate finisce! Fortunatamente, settembre ci offre ancora patate, peperoni, melanzane, bietole, broccoli, carote, zucche e zucchine. A proposito, sapevi che queste ultime possono favorire il sonno, combattere l’ipertensione e abbassare il colesterolo?

Ottobre

Escono allo scoperto i cavoletti di Bruxelles, ad accompagnare patate, porri, zucchine, zucche, melanzane, peperoni, bietole e cicorie. Notoriamente ottobre è il mese della zucca, un ortaggio ricco di vitamine e antiossidanti.

Novembre

Oltre alle verdure del mese precedente, cosa ci offre di nuovo il mese di novembre? Cipolle e spinaci! Ricchi di vitamine, folati, potassio, calcio e ferro, gli spinaci favoriscono il transito intestinale.

Dicembre

Ed eccoci arrivati all’ultimo mese dell’anno: l’inverno sta per arrivare e il freddo si fa sempre più intenso. Ma non temere: troverai ancora broccoli, cavolfiori, cavoli, peperoni, melanzane, bietole, porri, zucche, radicchio tardivo e patate. Un ultimo consiglio? Prova il radicchio tardivo, che con le sue note proprietà depurative e digestive, pulisce il fegato e combatte i radicali liberi (e non dovrai più temere le abbuffate natalizie).

 

Leggi anche: Frutta e verdura di stagione: sostenibilità e salute

 

Perché consumare ortaggi di stagione fa bene all’ambiente?

Adottare un’alimentazione sostenibile non produce benefici solo per la salute della persona, ma anche per l’ambiente. Quelli di frutta e verdura di stagione sono spesso attribuiti alle minori distanze percorse, tuttavia il tipo di trasporto – come abbiamo visto – è importante solo per alcuni prodotti ortofrutticoli (che necessitano un trasporto per via aerea), poiché il contributo del trasporto all’impronta di carbonio è generalmente inferiore rispetto alle emissioni derivanti dai metodi di produzione. Se è vero che le serre a clima controllato possono ridurre l’utilizzo di terreno e di pesticidi, bisogna anche tener conto della notevole quantità di energia utilizzata per scaldare questi edifici: è ampiamente dimostrato che frutta e verdura con emissioni di gas serra più basse sono proprio quelle coltivate all’aperto durante la loro stagione naturale – senza utilizzo eccessivo di energia – prodotte e consumate all’interno dello stesso Paese.

Leggi anche: 4 alimenti di stagione tutto l’anno

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