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8 curiosità sulle carote che forse non conosci

Le carote sono tra gli ortaggi più consumati e apprezzati, ma quanto ne sappiamo su queste deliziose radici? Ecco otto curiosità sulle carote che forse non tutti conoscono.

Le carote non sono solo arancioni

La maggior parte delle persone associa alla carota il colore arancione, quasi come se le carote arancioni fossero le uniche carote in natura. Niente di più sbagliato: esistono almeno una ventina di specie di carote in tutto il mondo, disponibili in diversi colori e portare a tavola i vari tipi di carote contribuisce a variare la dieta. Le sfumature delle carote sono date dalla presenza di differenti pigmenti come carotenoidi, licopene, antociani e altri polifenoli. Queste sostanze, modificano il colore delle carote e conferiscono a queste radici commestibili proprietà antiossidanti e antinfiammatorie. In natura e in vendita, oltre alle carote arancioni troviamo anche:

Per quanto siano famose le carote arancioni, non si tratta nemmeno delle carote più antiche. Al contrario, la natura non aveva nemmeno previsto questa colorazione delle carote, data da incroci effettuati da noi esseri umani. Le carote più antiche sembrano essere invece quelle bianche – un tempo confuse con la pastinaca – e quelle viola. Le carote arancioni sono dunque frutto della selezione umana e sono state sviluppate grazie a mutazioni di carote viola dal nucleo giallo.

Le carote non differiscono solo per colore: hanno anche un sapore leggermente diverso in base alla varietà e forma differente. Alcune carote sono sottili e lunghe, altre più corte e tozze, altre ancora arrotondate e grazie alla loro forma possono prestarsi a diversi tipi di tagli e cottura.

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I colori delle carote

Le carote crescono anche spontanee

Le carote non vengono solo coltivate ma crescono anche in natura allo stato spontaneo. Le carote selvatiche hanno una radice bianca o color crema e in primavera producono fiori raccolti in pseudo-ombrelle. I fiorellini delle carote sono bianchi e l’infiorescenza ricorda una fine lavorazione in pizzo bianco, con al centro un piccolo bottoncino nero.

Le carote baby non sono una varietà di carote

Poiché le carote crescono in varie forme e dimensioni, si potrebbe pensare che le carote baby siano una varietà particolare di carota. In realtà, queste piccole carote dalla forma arrotondata che si trovano spesso in vendita surgelate, sono comuni carote arancioni. Sono così piccole perché vengono raccolte quando sono ancora immature o, più spesso, vengono ottenute tagliando in modo regolare carote di dimensioni normali. L’idea delle carote baby sembra sia nata grazie a un agricoltore californiano che, stanco di gettare via le carote macchiate o rovinate, ha iniziato a sbucciarle e tagliarle per salvarne almeno una parte. In breve tempo queste piccole carote hanno riscosso un notevole successo e si sono diffuse anche fuori dalla California.

Le prime carote sono state coltivate in Afghanistan

Oggi le carote sono un ortaggio diffuso in tutto il mondo, ma chi ha iniziato a coltivarle? Sembra che le prime carote siano state coltivate in Afghanistan intorno al 900 d.C. Dopo un centinaio di anni si diffuse in Medio Oriente e Nord Africa fino ad arrivare in Europa nel 1300 circa.

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Le carote hanno semi

Le carote hanno i semi e si riproducono da seme. Qualcuno potrebbe trovarlo strano, perché affettando una carota non c’è traccia di semi, ma è solo perché non è lì che vanno cercati i semi delle carote. La carota è infatti una radice e nelle radici ovviamente non si trovano semi. I semi della carota si trovano nei frutti, che si sviluppano successivamente alla fioritura: dai fiori crescono i frutti che contengono i semi di carota, un tempo utilizzati come spezia e rimedio tradizionale. Per far crescere piante di carote, quindi, si possono prelevare o acquistare i semi da sistemare nel terreno, in orto o in vaso, e iniziare la propria coltivazione domestica di carote.

Fiore carota

Si possono raccogliere tutto l’anno

Molti ortaggi devono essere raccolti subito dopo la maturazione, altrimenti si rovinano e non sono più commestibili. Questo non vale per le carote, che possono rimanere nel terreno tutto l’anno e raccolte in qualsiasi momento. Durante i mesi invernali, per evitare che le carote si congelino sotto terra, è sufficiente proteggere il terreno con una pacciamatura di foglie o paglia, che funge da isolante. Le carote potranno così essere raccolte in primavera o anche durante i mesi invernali: ecco perché le carote sono un ortaggio che si può trovare di stagione tutto l’anno. Quello che cambia, in base alla raccolta, è il contenuto di zucchero. Dunque a seconda di quando si raccolgono le carote, queste potranno avere un sapore più o meno dolce ed essere più adatte ai diversi metodi di cottura e alle varie ricette in cui è possibile gustarle.

Sono un ottima fonte di betacarotene

Non è una coincidenza se carote e carotenoidi sono termini così simili tra loro. Le carote sono infatti una delle principali fonti di carotenoidi e in particolare di beta carotene. Si tratta di una molecola liposolubile dalla spiccata azione antiossidante che conferisce alla carota sfumature gialle e arancio. Il nostro corpo trasforma il beta carotene in vitamina A o retinolo, per questo si dice che il beta carotene è precursore della vitamina A. Beta carotene e vitamina A sono indispensabili per la funzionalità della vita, soprattutto per la visione notturna o al buio, aiutano a combattere l’azione dannosa di radicali liberi, ad aumentare le difese immunitarie e a mantenere in salute la pelle.

Cos’altro contengono le carote? Sicuramente acqua e fibre, importanti per aumentare il senso di sazietà e favorire la regolarità e la salute dell’intestino. Inoltre, le carote contengono poco amido, molti zuccheri, vitamina C, vitamina K, vitamine del gruppo B e sali minerali come manganese, calcio e potassio.

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Cotte sono meglio che crude

Le carote crude sono particolarmente apprezzate sgranocchiate fuori pasto oppure aggiunte a centrifugati e nelle insalate, da sole o con altri ortaggi. Il modo migliore per consumare le carote è però dopo cottura e non una cottura qualsiasi. Come abbiamo visto, le carote sono un’ottima fonte di beta carotene: questa sostanza naturale è un pigmento liposolubile, dunque affine ai lipidi, cioè ai grassi.

Quando si tagliano le carote, si rompono le cellule della radice liberando beta carotene: mangiandole crude, però, si riesce ad assimilare solo una piccola quantità di questo pigmento antiossidante. Se invece le carote vengono cotte con un filo d’olio o di burro, in padella o al forno, il beta carotene disponibile per il nostro corpo aumenta notevolmente; ecco perché è meglio mangiare carote cotte.

Un altro modo per cucinare le carote è quello di grigliarle. Inoltre, le carote sono perfette per preparare torte e muffin, grazie al loro sapore dolce e al contenuto di acqua che consente di ottenere torte soffici e naturalmente dolci, riducendo l’aggiunta di zucchero o altri dolcificanti. Per quanto riguarda le carote crude, si possono comunque continuare a mangiare: il beta carotene sarà meno disponibile, ma lo saranno di più vitamine come la vitamina C e i sali minerali.

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