Patate Selenella Facebook
8 curiosità sulle patate che forse non conosci - Il Blog di Selenella

8 curiosità sulle patate che forse non conosci

Le patate sono sicuramente uno tra gli alimenti più presenti sulle nostre tavole, ma quanto ne sappiamo su questi deliziosi e versatili tuberi? Ecco otto curiosità sulle patate che forse non tutti conoscono.

Le patate non sono tutte uguali

Forse non tutti sanno che le patate non sono tutte uguali. Al contrario, esistono moltissime varietà di patate. Una classificazione sommaria divide le patate distinguendole tra patate a pasta gialla e patate a pasta bianca: le prime contengono meno amido e risultano dunque più sode, mentre quelle con polpa bianca presentano quantità maggiori di amido e sono quindi più morbide. Anche se tutte le patate sono gustose cotte in qualsiasi modo, questa distinzione aiuta a scegliere ogni tipo di patata in base alla ricetta da preparare. Le patate gialle, infatti, sono ottime per le insalate proprio perché la loro polpa non si sfalda in cotture. Quelle bianche, invece, più morbide e cremose, sono perfette nei purè e in tutte le ricette in cui serve schiacciare le patate.

Non finisce qui: oltre alle patate gialle e bianche, in commercio troviamo patate rosse, patate viola, patate novelle. Le patate rosse e viola devono la colorazione della buccia (e, nel caso delle varietà viola anche della polpa) alla presenza di carotenoidi, antociani e altri pigmenti dall’azione antiossidante; la polpa di queste patate può essere gialla o bianca. Le patate novelle sono invece comuni patate raccolte quando sono ancora piccole e sono perfette da cucinare intere, senza eliminare la loro sottile e saporita buccia.

Anche se nei negozi troviamo spesso poche varietà di patate, ne esistono centinaia coltivate in tutto il mondo e ne vengono ideate di nuove continuamente: è dunque molto probabile che nessuno di noi sia riuscito ad assaggiare tutti i tipi di patate che esistono.

LEGGI ANCHE: Tutti i tipi di patate

Le varietà di patate

Le patate dolci non sono patate

Le patate dolci hanno l’aspetto delle patate comuni ma in realtà non sono patate e non hanno quasi nulla in comune con la patata classica. Le patate dolci, infatti, sono le radici commestibili tuberizzate dell’Ipomea batatas, mentre le patate tradizionali sono tuberi della Solanum tuberosum. Patata dolce e patata tradizionale sono dunque tuberi di due specie completamente diverse, che appartengono a due famiglie botaniche distinte.

Nota anche come patata americana o batata, la patata dolce ha aspetto e sapore diverso dalle patate e, poiché la patata dolce non appartiene alla famiglia delle Solanaceae, né i suoi tuberi né altre parti della pianta contengono solanina.Anche se volgarmente è chiamata patata e anche se può essere cucinata allo stesso modo delle patate, la patata dolce non ha dunque nulla a che vedere con le patate.

LEGGI ANCHE: Patate dolci: proprietà, valori nutrizionali, come cucinarle

Come cucinare le patate dolci

Dopo la raccolta, le patate sono ancora vive

Può sembrare strano, ma quando si acquistano le patate, i tuberi non sono morti ma si trovano in uno stato dormiente o di quiescenza e dunque sono ancora vivi. Infatti, in risposta alla luce, al calore o all’umidità, i tuberi delle patate germogliano con molta facilità dando vita a nuove piante di patate. Questo è un vantaggio se si vogliono coltivare le patate, poiché per seminarle è sufficiente tagliare i tuberi in sezioni che presentino “occhi” e interrarle o sistemarle in vasi capienti. Di contro, rappresenta uno svantaggio per la conservazione delle patate da consumo: è importante conservare in modo corretto le patate per evitare che germoglino poiché quando le patate diventano verdi e iniziano a emettere germogli, aumenta la concentrazione di solanina, una molecola che appartiene alla famiglia degli alcaloidi e che presenta effetti tossici.

LEGGI ANCHE: Le patate germogliate si possono mangiare?

Patate germogliate, qual è il problema

Le patate ben conservate possono durare molti mesi

Se da una parte le patate conservate male possono germogliare facilmente, dall’altra una corretta conservazione assicura una notevole durabilità dei tuberi. Se dopo averle raccolte o acquistate, le patate vengono riposte in un luogo asciutto, al fresco e al riparo dalla luce, come ad esempio in una cantina, possono durare anche fino a sei mesi. È però importante non lavare le patate e non esporle alla luce: per conservarle il più a lungo possibile, meglio lasciarle al buio e anche sporche di terra, lavandole solo prima dell’utilizzo. Lavarle in anticipo favorirebbe la proliferazione batterica e rovinerebbe irrimediabilmente i tuberi.

LEGGI ANCHE: Come conservare correttamente le patate

Le patatine fritte sono nate per errore

Le patatine fritte mettono d’accordo tutti: sono croccanti, golose e una tira l’altra. Eppure questa prelibatezza sembra essere per errore, o meglio per “dispetto”. Esistono infatti varie ipotesi sulla nascita delle patate fritte ma una tra le più diffuse e gettonate ci riporta a metà del 1800. Sembra che all’epoca un cuoco americano, George Crum inventò le patatine o chips per azzittire un cliente particolarmente esigente. Il cliente in questione si lamentò diverse volte della cottura delle patate che gli erano state servite, finché Crum, spazientito, gli fece consegnare al tavolo una porzione di patate tagliate a fette sottili, fritte in olio caldo e salate. Secondo il cuoco, le patate cucinate in quel modo sarebbero state immangiabili. Le sue previsioni furono però totalmente errate: il cliente le adorò e, come lui, in molti adorarono (e adorano ancora oggi) le patatine fritte.

LEGGI ANCHE: La storia delle patate fritte

 

Gli Inca le coltivarono per primi

Molte persone non sanno che le prime coltivazioni di patate sono molto antiche. Sembra che i pionieri della coltivazione di questi tuberi furono gli Inca tra l’8.000 a.C. e il 5.000 a.C. Le patate arrivarono in Europa molto dopo la scoperta delle Americhe grazie ai conquistatori spagnoli, nella seconda metà del 1500. Ci vollero però altri duecento anni circa prima che le patate entrassero nell’alimentazione abituale: inizialmente infatti, i tuberi erano visti con molta diffidenza e venivano coltivati solo come mangime per il bestiame. Sul finire del 1700, poi, le patate si fecero strada sulle tavole di tutta Europa e da allora hanno letteralmente conquistato tutti.

Quali varietà di patate piantare

Le patate sono state coltivate anche nello spazio

Le patate sono ampiamente coltivate sul Pianeta ma non solo. Il primo esperimento di coltivazione extraterrestre delle patate risale al 1995 ed è nato dalla collaborazione tra la NASA e l’Università del Wisconsin. Successivamente, sono state avviate altre coltivazioni di patate nello spazio: pochi anni fa, un centinaio di varietà diverse di patate sono state coltivate in un laboratorio che riproduceva le condizioni presenti su Marte, per valutare la possibilità di esportare le patate sul Pianeta rosso.

Le patate sono più di un alimento

Per gli Inca, i primi a coltivare le patate, questi tuberi erano molto più di un alimento. Tradizionalmente le patate venivano usate come rimedio popolare per curare reumatismi, mal di denti e addirittura per facilitare la guarigione delle ossa in caso di fratture. Le proprietà antinfiammatorie delle patate, oltre che per il dolore, erano sfruttate per curare affezioni cutanee. Le patate venivano impiegate crude, sotto forma di cataplasmi, oppure sfregate sulle zone dolenti del corpo.

LEGGI ANCHE: Le patate nella cosmetica: il potere dell’amido e non solo!

Icona patata cuoca

Ricevi le novità dal blog di Selenella!

Ricevi ogni mese la nostra Newsletter:
scopri nuove ricette, curiosità e consigli per il tuo benessere.

La richiesta di iscrizione è avvenuta con successo! Collegati alla tua email per confermare.