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La Storia delle patate fritte - Il Blog di Selenella

La Storia delle patate fritte

Le patate fritte sono un piatto versatile e gustoso che mette d’accordo proprio tutti, ma da dove arriva la loro storia e chi le ha inventate?

Le patate fritte

Le patate fritte sono patate tagliate a strisce o a rondelle cotte in olio molto caldo, così che diventino croccanti fuori rimanendo morbide all’interno.

Vengono servite calde, in genere in coni di carta e gustate intinte nel ketchup, nella maionese o in altre salse.

Sebbene le patate siano arrivate in Europa già alla fine del 1600, sembra che nella versione fritta siano apparse sulla scena culinaria attorno al 1700.

Le patate, infatti, sono state importate in Europa dopo la scoperta dell’America. Inizialmente non sono state apprezzate come alimento; al contrario, le patate venivano viste con un certo sospetto e coltivate solo a scopo ornamentale.

Con il passare del tempo, le patate iniziarono a essere consumate sperimentando diversi metodi di cottura, fino ad arrivare alle famose patate o patatine fritte, amate praticamente da tutti. Ma chi ha inventato le patate fritte? Sulla loro origine esistono diverse teorie.

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Storia delle patate fritte a bastoncino

La storia delle patate fritte è abbastanza difficile da ricostruire e sull’origine di questo iconico piatto si trovano svariate ipotesi.

Secondo una prima teoria, a inventare le patate fritte furono i francesi. Le prime patate fritte risalirebbero quindi alla Rivoluzione francese e sarebbero state inventate a Parigi nel 1789 grazie a una campagna lanciata da Antoine Parmentier per promuovere il consumo delle patate in tutta la Francia. Questa ipotesi attribuisce ai francesi non solo l’invenzione della frittura come metodo di cottura delle patate ma anche il taglio del tubero a bastoncino o listarelle.

Altri invece sostengono che la patata fritta sia in verità originaria del Belgio, e che la sua invenzione risalga ad almeno 100 anni prima della Rivoluzione Francese.
In un manoscritto del 1781 si legge infatti che dall’inizio del 1600 il popolo belga erano solo consumare molto pesce pescato nel fiume Mosa. A quanto pare, i belgi adoravano friggere i piccoli pesci nel grasso bollente. In inverno però il fiume ghiacciava, rendendo impossibile la pesca. La popolazione belga era talmente affezionata a questa preparazione, che decise di tagliare le patate a bastoncini e immergerle nell’olio bollente.

Inizialmente le patate fritte erano chiamate semplicemente “Pomme Frittes” o anche solo “Frittes“. Durante la Prima Guerra Mondiale, quando gli americani si imbatterono nelle patate fritte, le patate fritte vennero battezzate  “French Fries”, forse perché la lingua ufficiale del Belgio Meridionale era, ed è tutt’ora, proprio il francese.

Sembra però che il primo testo in cui si trova la ricetta delle patate fritte risalga all’inizio del 1800. L’opera, scritta da William Kitchiner si intitolava Cook’s Oracle e raccoglieva, tra le varie ricette, anche quella per preparare “trucioli di patate fritti”.

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Storia delle patate fritte tonde o chips

Infine, una tra le ipotesi più note e gettonate risale alla metà del 1800 e riconosce al cuoco americano George Crum l’invenzione delle patate fritte, almeno nella loro forma rotonda, sottile e croccante.

La leggenda narra che proprio nel ristorante di Crum videro la luce le prime chips, per accontentare – o forse per “punire” – un cliente particolarmente esigente. Sembra che cliente in questione rimandò indietro per ben tre volte la porzione di patate che gli era stata servita, poiché insoddisfatto della cottura del piatto.  Dopo le numerose lamentele del cliente, il cuoco decise dunque di vendicarsi tagliando le patate in modo molto sottile, bittandole in olio molto caldo e servendole con abbondante sale. Secondo Crum, le patate tagliate e cotte in quel modo sarebbero state impossibili da mangiare con la forchetta, perché troppo croccanti e unte. Il cliente però, anziché trovare disgustose o immangiabili le patate cotte nell’olio, adorò le patate fritte, piatto che fece diventare famoso il ristorante in cui Crum lavorava.

Secondo alcuni, all’epoca di Crum le patatine fritte esistevano già, ma prima della sua rivalsa verso il cliente, venivano tagliate a bastoncini o a fiammifero prima di essere fritte nell’olio bollente, mimando un metodo di taglio delle verdure noto in Francia come julienne, usato ad esempio per le carote. Crum invece avrebbe inventato le patate a rondelle, tagliando le patate a fette sottili e rotonde prima di friggerle. Dal suo “esperimento” potrebbero essere nate quindi le chips che oggi consumiamo appena fatte o confezionate, lisce, rustiche o goffrate, cioè con la tipica “stampa” ad alveare.

Le vere origini delle patate fritte sono dunque ancora parzialmente un mistero e non è facile attribuire con sicurezza chi le abbia inventate. Quello che è certo è che chips e patatine fritte sono riuscite a spopolare in molti Paesi diventando uno dei piatti preferiti di grandi e piccoli.

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Icona patata cuoca

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