Oleolito di carota: come farlo, proprietà e uso

L’oleolito di carota è un prodotto naturale semplicissimo da preparare in casa con soli due ingredienti e utile sia in cucina sia per la bellezza della pelle.

Cos’è l’oleolito di carota

L’oleolito di carota o olio di carota è un olio dalla tipica colorazione arancione che si prepara lasciando macerare le radici in un olio vegetale.

Lo si trova in commercio ma può essere preparato facilmente anche a casa e lo si può utilizzare sia in cucina sia per la bellezza della pelle.

Usato a crudo per condire verdure, zuppe, minestre e altri piatti, infatti, l’olio o oleolito di carota arricchisce le ricette di beta-carotene, una sostanza dall’azione antiossidante che il nostro corpo può convertire in vitamina A.

Utilizzato invece per massaggi della pelle ha azione emolliente e antiage ed è un prodotto perfetto per preparare la pelle all’esposizione al sole in vista della bella stagione.

Vediamo quindi nel dettaglio come fare l’olio di carota in casa e quali proprietà ha per la bellezza.

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Oleolito di carota, la ricetta

Preparare l’olio o oleolito di carota in casa è davvero semplice. Per realizzarlo servono:

• 500 millilitri di olio vegetale
• 200 grammi di carote

Oltre a questi due semplici ingredienti vi servirà un barattolo in vetro a chiusura ermetica, perfettamente pulito e asciutto.

Una volta recuperato tutto l’occorrente, non resta che mettersi all’opera. Per prima cosa bisogna lavare con cura le carote, asciugarle bene e tagliarle. Le carote possono essere tagliate in molti modi ma più il taglio sarà fine più aumenterà la superficie di estrazione. L’ideale sarebbe quindi tagliare le carote alla julienne oppure a listarelle sottili o, ancora, a fette oblique usando un coltello ondulato.

Una volta tagliate le carote crude, si sistemano all’interno del barattolo e si ricoprono completamente con l’olio vegetale, premendo leggermente le carote qualora non dovessero risultare del tutto immerse.

Fatto ciò non resta che sistemare il contenitore in un luogo caldo ma al riparo dalla luce diretta e attendere per circa tre settimane, agitando il barattolo almeno tre volte al giorno per favorire l’estrazione.

Trascorse tre settimane, l’olio va filtrato usando un colino a maglie fitte per recuperare l’oleolito che andrà conservato lontano da fonti dirette di luce e calore per un periodo di circa tre mesi.

Per quanto riguarda la scelta degli ingredienti, normalmente l’olio di carote si prepara con carote arancioni, che contengono quantità importanti di beta carotene.

L’olio vegetale va scelto in base all’utilizzo che vorrete fare dell’olio di carote. Se ad esempio pensate di usare l’oleolito di carote in cucina, meglio scegliere olio extravergine di oliva o comunque un olio vegetale di grado alimentare, oltre che di qualità.

Se invece userete l’oleolito di carota per la bellezza della pelle, meglio non usare l’olio extravergine perché ha un odore marcato; in questo caso si può optare per olio di girasole, olio di mandorle dolci o anche per oli vegetali a uso cosmetico considerati più pregiati come l’olio di avocado o l’olio di argan. Potete anche mescolare tra loro due o più oli vegetali per creare un oleolito personalizzato.

Se volete conservare l’oleolito di carota più a lungo, potete aggiungere 1,5 grammi di vitamina E all’olio o alla miscela di oli vegetali prima di aggiungerlo nel barattolo con le carote, mescolando bene. La vitamina E ha azione antiossidante e consentirà di prolungare la conservazione da uno a tre mesi.

Per capire se l’oleolito è in buono stato di conservazione è sufficiente verificare che non assuma odore di rancido, segno di ossidazione dell’olio.

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Proprietà e uso dell’oleolito di carote

L’oleolito di carote è un olio antiossidante che può essere usato in cucina per arricchire le ricette con proprietà antiage e in cosmesi per la bellezza della pelle.

L’oleolito di carote è infatti un olio emolliente e antiage, ideale per tutti i tipi di pelle e in particolare per quelle mature, secche e irritate. Applicato con costanza può contribuire a mantenere la pelle idratata, elastica e tonica, a prevenire arrossamenti e screpolature e a contrastare i danni dei raggi solari.

L’oleolito di carota è considerato anche come una sorta di autoabbronzante naturale perché dona alla pelle un colorito luminoso e aranciato.

Lo si può utilizzare così com’è per massaggi sulla pelle umida del corpo dopo la doccia e, in questo caso, può essere un aiuto per mantenere la pelle in salute, combattere la perdita di tono ed elasticità cutanee, prevenire le smagliature durante l’adolescenza e la gravidanza, per alleviare irritazioni e per preparare la pelle all’esposizione al sole.

Oltre che puro, lo si può personalizzare mescolandolo con altri oli vegetali o con uno o più oli essenziali. Se ad esempio si aggiunge olio essenziale di lavanda all’oleolito di carote si ottiene un prodotto molto indicato per scottature, prurito della pelle, irritazioni causate dalla ceretta o da altri metodi per la depilazione; addizionato con olio essenziale di elicriso diventa perfetto per la pelle affetta da psoriasi; se invece si aggiungono olio essenziale di carota e olio essenziale di rosmarino l’oleolito di carote si trasforma in un olio tonico e ottimo per macchie scure della pelle, rughe e cellulite.

Attenzione però a non esagerare con la quantità di oli essenziali da aggiungere, per non avere reazioni indesiderate: tenete conto che tre-cinque gocce di olio essenziale sono sufficienti per dieci millilitri di oleolito di carota.

Un altro impiego cosmetico dell’oleolito di carote è per la preparazione di unguenti: aggiungendo burro di karitè e cera d’api a questo oleolito si possono preparare unguenti più o meno consistenti ma anche balsami per le labbra screpolate.

Partendo quindi da due semplici ingredienti come le carote e l’olio abbiamo a disposizione infiniti modi per personalizzare l’oleolito e creare prodotti per la pelle in base alle nostre esigenze.

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ATTENZIONE: Le informazioni contenute nel presente articolo hanno esclusivamente scopo informativo, in nessun caso possono costituire la formulazione di una diagnosi o la prescrizione di un trattamento, e non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto medico-paziente o la visita specialistica.