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Nutrizione personalizzata: cos’è e benefici

La nutrizione personalizzata è un approccio innovativo alla dieta che, grazie ai progressi della scienza e della tecnologia, consente di elaborare piani alimentari su misura per le esigenze di individui e gruppi e di offrire prodotti agricoli e alimenti con determinate caratteristiche nutrizionali.

Cos’è la nutrizione personalizzata

La nutrizione personalizzata si basa sul concetto che ogni persona o gruppo di popolazione ha esigenze specifiche e che la dieta dovrebbe rispettare tali esigenze.

Sebbene l’organismo funzioni in gran parte per tutti allo stesso modo, ognuno di noi possiede un proprio genoma, un microbiota intestinale caratteristico, un metabolismo differente e determinate preferenze alimentari. Tutti questi fattori, insieme allo stile di vita, influenzano il fabbisogno di calorie, la composizione corporea, lo stato di salute generale e la predisposizione a sviluppare malattie.

Inoltre, in una popolazione specifica o in gruppi di popolazioni, si può verificare una maggiore incidenza di sviluppare intolleranze alimentari o patologie legate all’etnia, allo stile di vita, all’ambiente.

La nutrizione personalizzata tiene dunque conto delle differenze tra gli individui e tra i gruppi di popolazioni diverse e consente di elaborare piani alimentari su misura, adattandoli alle caratteristiche della singola persona o di un gruppo.

Una dieta generica non tiene conto dell’unicità del singolo individuo in modo così approfondito. Generalmente un piano dietetico individuale viene elaborato dal medico o biologo nutrizionista tenendo conto del rapporto tra massa grassa e massa magra, cioè della composizione corporea, del fabbisogno calorico, dei gusti e di eventuali patologie accertate.

In questo modo viene redatto un regime alimentare con determinate caratteristiche adattandolo alle esigenze del paziente: il regime può ad esempio essere ipocalorico se è necessario perdere peso, avere percentuali differenti di proteine, carboidrati e grassi, tenere conto dell’età e di condizioni come il diabete, la pressione alta, l’ipercolesterolemia.

Rispetto alle diete generiche e standard, la nutrizione personalizzata è ancora più personalizzata poiché considera anche come l’organismo di un soggetto reagisce alle proteine, ai grassi e ai carboidrati o, in altre parole, a come metabolizza i nutrienti. Si tratta dunque di un approccio rivoluzionario visto come il futuro dell’alimentazione, anche se al momento presenta ancora alcuni limiti importanti.

Benefici della nutrizione personalizzata

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Come funziona

Per creare un piano alimentare personalizzato, il medico o il biologo nutrizionista tengono conto di svariati aspetti. Oltre ai fattori presi normalmente in esame per elaborare una dieta standard, nella nutrizione personalizzata vengono considerati anche l’analisi del DNA e il microbiota intestinale.

Attraverso l’analisi del DNA è possibile valutare l’interazione tra genetica e dieta, identificando le varianti genetiche che incidono sulle risposte individuali ai singoli nutrienti. Grazie alla genomica nutrizionale si può comprendere come un organismo elabora e utilizza carboidrati, proteine e grassi, ma anche determinare se esiste una predisposizione a certe malattie. Di conseguenza, è possibile redigere un regime alimentare ottimizzando l’apporto di macronutrienti.

Ogni persona ha un metabolismo unico, che influenza la velocità in cui il corpo utilizza i nutrienti e l’energia fornita dal cibo, espressa in calorie. Il metabolismo può essere più o meno efficiente e questo va a influenzare la composizione corporea, cioè le percentuali di massa magra e di massa grassa. L’obiettivo di una dieta è quello di raggiungere e mantenere il peso ideale ma anche di ottimizzare la massa magra e ridurre la massa grassa, cosi da promuovere una composizione corporea sana che contribuisca a mantenere uno stato di salute nel tempo.

Un metodo per valutare come l’organismo metabolizza i nutrienti è quello di monitorare i livelli di tali nutrienti nel sangue. Attraverso analisi di laboratorio vengono misurati i livelli di nutrienti chiave come il glucosio, acidi grassi, vitamine e minerali. Dai risultati si può comprendere non solo come l’organismo metabolizza le varie sostanze ma anche se sussistono eccessi o carenze e se è necessaria un’integrazione attraverso la dieta personalizzata.

La nutrizione personalizzata tiene conto anche del microbiota, cioè dell’insieme di batteri e altri microorganismi che vivono nell’intestino. Il microbiota ha un ruolo fondamentale nella digestione e nell’assorbimento dei nutrienti e influenza anche il sistema immunitario, la risposta dell’organismo agli stati infiammatori e l’umore. La composizione del microbiota varia in modo importante da individuo a individuo in base a molti fattori; è influenzata sicuramente dalla dieta ma anche da molti altri aspetti che non possiamo modificare, tra cui il modo con cui siamo stati partoriti e allattati nei primi mesi di vita.

Chiaramente nell’elaborare un piano di nutrizione personalizzata vengono valutati anche aspetti presi in esame per redigere diete standard come allergie, intolleranze, preferenze alimentari, stile di vita, livello di attività fisica e storia medica del paziente.

Valutando patrimonio genetico, microbiota intestinale, metabolismo e composizione corporea, la nutrizione personalizzata può fornire un piano alimentare ottimale, così da promuovere la salute e prevenire malattie in modo mirato e più efficace.

La nutrizione personalizzata non è però solo uno strumento per i nutrizionisti ma anche per le aziende che lavorano nel settore alimentare e nel settore agricolo.

Grazie all’analisi dei bisogni della popolazione, le aziende agricole e alimentari possono sviluppare prodotti studiati per rispondere alle esigenze specifiche dei consumatori come avviene nel caso della biofortificazione e degli alimenti su misura.

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Nutrizione personalizzata come funziona

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Pro e contro della nutrizione personalizzata

Come abbiamo visto, la nutrizione personalizzata consente di ottimizzare l’efficacia di un regime alimentare. Tenendo conto dei reali bisogni del corpo, dei gusti e dello stile di vita del paziente è infatti possibile elaborare un piano dietetico mirato che possa ad esempio favorire la perdita di peso, incrementare la massa muscolare, migliorare il benessere fisico e mentale e contribuire a prevenire o trattare condizioni patologiche come le malattie cardiovascolari, diabete, malattie neurodegenerative e altre patologie.

Mantenere il proprio peso ideale e avere un rapporto ottimale tra massa magra e massa grassa è molto importante per rimanere in salute. Molte persone però faticano a perdere peso e spesso si verifica il fenomeno noto come effetto yo-yo: si perde peso durante la dieta per poi riprenderlo quando si torna alle proprie abitudini, perché non si ha un’educazione alimentare adeguata. Poiché la nutrizione personalizzata tiene conto de gusti personali, il regime alimentare da seguire risulta praticabile, gradevole e sostenibile nel lungo periodo, evitando il temuto effetto yo-yo.

La nutrizione personalizzata può aiutare a raggiungere e mantenere il peso forma prevenendo molte patologie legate al sovrappeso e all’obesità, ma può anche aiutare a gestire patologie già in atto come il diabete o le malattie cardiache, elaborando diete che includono determinati alimenti e ne escludono altri, bilanciando però la dieta nel suo insieme.

Ovviamente, grazie alle diete personalizzate è possibile gestire anche intolleranze come quelle al glutine o al lattosio, adattando il regime alimentare senza il rischio di carenze nutrizionali.

La dieta personalizzata, fornendo tutto ciò di cui l’organismo ha realmente bisogno, può migliorare notevolmente il benessere, aumentare i livelli di energia, migliorare la qualità del sonno e l’umore, favorire la concentrazione e la memoria e migliorare le prestazioni fisiche e mentali.

Oltre ai tanti vantaggi della nutrizione personalizzata, esistono però anche degli svantaggi da considerare. Innanzitutto, questo tipo di approccio prevede costi non indifferenti: i test genetici, le analisi di laboratorio e del microbiota intestinale, il monitoraggio e il follow-up possono infatti avere costi elevati e richiedere tempo e impegno, aumentando così il prezzo della dieta elaborata e limitando l’accesso alla nutrizione personalizzata per alcune persone.

Un altro aspetto da valutare è che attraverso esami approfonditi potrebbero emergere altri dati e informazioni non volute, ad esempio condizioni patologiche o predisposizioni a malattie; se da una parte questo può offrire la possibilità di intervenire in tempo su una malattia, dall’altro può sottoporre il paziente a una condizione di forte stress.

Inoltre, la nutrizione personalizzata può presentare alcune difficoltà di applicazione, non solo perché richiede molte conoscenze approfondite da parte dei professionisti, ma anche perché ogni persona è caratterizzata da una grande complessità individuale. Trattandosi poi di un settore in fase di sviluppo, la sua efficacia è ancora in fase di valutazione, dunque le conoscenze in questo campo non sono ancora del tutto consolidate.

Nonostante le criticità, il futuro della nutrizione personalizzata resta promettente. Parte delle difficoltà elencate potrebbero essere superate grazie all’avanzamento delle tecnologie di sequenziamento del DNA, all’intelligenza artificiale e l’analisi dei big data, che potrebbero contribuire a migliorare le applicazioni pratiche della nutrizione personalizzata valutandone l’efficacia e riducendo i costi.

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