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Le patate nella musica italiana - Il Blog di Selenella

Le patate nella musica italiana

A poca distanza dalla finale di San Remo, proprio oggi si festeggia il World Radio Day, Giornata Mondiale della Radio, e noi di Selenella vogliamo celebrarlo con una canzone italiana dedicata proprio alle patate!

La giornata mondiale della radio

Pochi giorni fa si è concluso la sessantottesima edizione del Festival di San Remo che ha visto sul podio Mahmood, Ultimo e il Volo, classificati rispettivamente al primo, secondo e terzo posto con i loro brani.

Oggi, a poco più di una settimana di distanza dall’appuntamento musicale annuale più seguito dagli italiani e non solo, si celebra invece un’altra importante ricorrenza per il mondo della musica e in generale per la società.

Parliamo del World Radio Day, la Giornata Mondiale della Radio proclamata dall’UNESCO nel 2012 per il 13 Febbraio di ogni anno.

La data, sebbene non coincida con la nascita della radio, non è stata scelta casualmente: nello stesso giorno di sessantasei anni prima, dunque il 13 febbraio del 1946, venne infatti fondata la radio delle Nazioni Unite.

Come mai una festa per celebrare la radio? Secondo l’Organizzazione delle Nazioni unite, la radio rappresenta il mezzo di comunicazione più rapido, economico e democratico. Per fare radio servono solo una voce, un microfono e un mixer e grazie a questi pochi e semplici strumenti, se ben utilizzati, è possibile raggiungere un elevato numero di persone in tutto il mondo, incluse le popolazioni e le comunità più povere, isolate o vulnerabile.

Sebbene dalla sua invenzione ad oggi si siano diffusi altri mezzi di comunicazione e informazione, tra cui la televisione e Internet, la radio non ha mai perso né il suo fascino né la sua importanza.

Il primo servizio radiofonico andò in onda nel lontano febbraio del 1920 e ancora ai giorni nostri, dopo quasi cento anni, la radio resta il mezzo di comunicazione più diffuso al mondo.

Selenella ha deciso di rendere omaggio alla radio ricordando una canzone di qualche anno fa dedicata, strano a dirsi, alle patate, prodotto di punta del nostro marchio.

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Le patate nella musica

Riuscire a rendere protagonista le patate in una canzone non è per nulla facile, eppure abbiamo scovato una canzone incentrata su questo tubero.

La canzone si intitola My Name is Potato, scritta da Fabrizio Feberighi Susy Bellucci, arrangiato da Franco Micalizzi e prodotto da Roberto Davini.

Il brano fu interpretato da Rita Pavone con il coro di Paola Orlandi e venne utilizzato per la sigla iniziale dello show televisivo “Rita: e io”, in onda su Rai 1 ogni sabato sera nel 1977. Nello stesso anno uscì anche il 45 giri che sul lato B riportava la sigla finale del programma, intitolata Ma volendo.

Nel video in bianco e nero di My Name is Potato, facilmente reperibile online, una giovanissima Rita Pavone intona le strofe e il ritornello di questa simpatica canzone rivolgendosi a una patata animata disegnata da Bruno Bozzetto; il tubero animato risponde alla cantante con un forte accento americano.

Ecco il testo della canzone, decisamente surreale:

Ehi tu
(Who me?)
Sì sì sì tu
(Well, what do you wanna know? )
Tu sei la patata
(No, I’m not a patata, I’m a potato)
Oggi rinomata
(Rinomata? Hey that sounds good)
L’accento un pò straniero
(Yeah, yeah that’s true )
Dell’ americano impero
(Sure I’m an American potato)
Tu, woo- oo- tu
(That’s me)
Tu sei un animale
( No…no… un animaleee)
Non mangi la carne, né erba , né uova
Ti nutri soltanto di terra sola
Tu… woo- oo -tu
Tu sei la patata
Se ti parlo la tua voce
Mi risponde stranamente con accento straniero:

My name is Potato
Potato Potato Potato
[×4]

Hey tu …
(Me?)
Sì che tu
(What do you wanna know now?)
Tu sei la patata
(No, I’m not a patata! I’m a potato!)
Oggi rinomata
(You’ve told me that before)
L’accento un pò straniero
(Yeah, yeah, that’s true)
Dell’ americano impero
(Because I’m from America, I’m American potato!)
Tu…wo-oo- tu
Tu sei un animale
Non mangi la carne, né erba, né uova
Ti nutri soltanto di terra sola
Tu…wo-oo- tu
Tu sei la patata
Se ti parlo la tua voce
Mi risponde stranamente con accento straniero:

My name is Potato
Potato Potato Potato
Oh my name is Potato
Potato Potato Potato
My name is Potato
Potato Potato Potato

Tu…wo-oo- tu
Tu sei la patata
Se ti parlo la tua voce
Mi risponde stranamente con accento straniero:

(Here we go again)

My name is Potato
Potato Potato Potato
Oh my name is Potato

Ehi tu
(Who me?)
Sì sì sì tu
(Well, what do you wanna know? )
Tu sei la patata
(No, I’m not a patata, I’m a potato)
Oggi rinomata
(Rinomata? Hey that sounds good)
L’accento un pò straniero
(Yeah, yeah that’s true )
Dell’ americano impero
(Sure I’m an American potato)
Tu, woo- oo- tu
(That’s me)
Tu sei un animale
( No…no… un animaleee)
Non mangi la carne, né erba , né uova
Ti nutri soltanto di terra sola
Tu… woo- oo -tu
Tu sei la patata
Se ti parlo la tua voce
Mi risponde stranamente con accento straniero:
My name is Potato
Potato Potato Potato

Chissà se qualcun altro deciderà di rendere protagonista di una canzone ancora una volta la nostra patata?

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Icona patata cuoca

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