Agricoltura 4.0 normativa e linee guida
L’Agricoltura 4.0 fa affidamento su innovazioni tecnologiche che consentono di migliorare le rese e la qualità dei prodotti agroalimentari e di coltivare in modo più sostenibile. Vediamo cosa dice la normativa e quali sono le linee guida relative a questo tipo di agricoltura.
Cos’è l’Agricoltura 4.0
L’Agricoltura 4.0 è di fatto l’evoluzione della precision farming, l’agricoltura di precisione. Consiste nell’utilizzo di strumenti e tecnologie innovative in ambito agricolo, allo scopo di risparmiare risorse e rendere più efficiente la produzione sia in termini di quantità che in termini di qualità.
Questo tipo di agricoltura si effettua nelle aziende agricole digitalizzate, cioè quelle realtà che fanno affidamento su strumenti hardware, software e rete Internet integrandoli nella gestione dell’attività.
L’Agricoltura 4.0 utilizza infatti una serie di dispositivi e macchine, oltre ovviamente a Internet, per ottimizzare tutte le fasi di lavorazione. In Agricoltura 4.0 si utilizzano ad esempio sensori in campo, droni e immagini satellitari per valutare le condizioni del suolo, la salute delle piante o lo sviluppo di tuberi come le patate.
I dati raccolti e analizzati possono essere trasferiti ad altri dispositivi ed elaborati, così da dare una risposta coerente e rispondere attraverso irrigazioni, fertilizzazioni, somministrazione di fitofarmaci in base alle esigenze del terreno e delle colture.
L’Agricoltura 4.0 non si limita però a ottimizzare la produzione in campo ma trova impiego anche, ad esempio, nel rendere più efficiente la tracciabilità o nel supportare l’azienda nelle operazioni commerciali.
Adottare soluzioni tecnologiche nel settore agricolo è molto importante in questo periodo storico: la popolazione è infatti in continua crescita ma le risorse – in primis acqua e suolo coltivabile – sono limitate. A questo si aggiungono gli effetti della crisi climatica che obbliga a fare i conti con periodi di siccità un tempo considerati straordinari e con fenomeni meteo in alcuni casi estremi.
Per garantire cibo per tutti in un contesto simile, è necessario ottimizzare le risorse, evitare gli sprechi, ridurre il consumo di suolo, l’inquinamento delle acque e le emissioni atmosferiche: obiettivi che in parte possono essere raggiunti proprio grazie alle innovazioni tecnologiche dell’Agricoltura 4.0.
Normativa e linee guida
Le linee guida relative all’Agricoltura 4.0 sono elencate nel documento “Linee guida per l’interpretazione dei requisiti cui agli allegati A e B della legge 232/2016 per l’Agricoltura 4.0 e di Agricoltura di precisione”, Prassi di Riferimento UNI/PdR 91:2020.
Tali linee guida definiscono l’Agricoltura 4.0 come “l’applicazione delle Information and Communication Technology (ICT) e dell’Internet of Things (loT) nel settore agricolo” e hanno come scopo quello di individuare le principali tecnologie e attrezzature usate nei settori agricolo, lattiero-caseario e zootecnico e di specificare i requisiti che possono dare diritto agli incentivi previsti dalla legge.
Con la finanziaria 2016 è infatti stato introdotto un credito d’imposta che, negli anni successivi, è stato oggetto di diverse modifiche e proroghe.
La legge di Bilancio 2023 ha concesso un’ulteriore proroga per la consegna dei beni 4.0 acquistati sui quali sarà riconosciuto il credito di imposta. Tale credito, per ciò che riguarda i beni materiali, è pari al:
- 40% per investimenti fino a 2,5 milioni di euro
- 20% per investimenti da 2,5 a 10 milioni di euro
- 10% per investimenti da 10 a 20 milioni di euro
Per quanto concerne i beni strumentali immateriali il credito d’imposta è pari al 15% per investimenti fino a 700mila euro, mentre per tutti i beni strumentali non elencati nella PdR si applica un credito di imposta del 6%.
Le aliquote si applicano ai costi sostenuti nel 2022 o ai beni consegnati entro il 30 settembre 2023; per gli acquisti e le consegne successive le aliquote vengono dimezzate.
Quali sono i beni 4.0 che possono dare diritto al credito d’imposta? La Prassi di Riferimento elenca quattordici diverse tipologie di beni materiali e ne illustra le caratteristiche che soddisfano i requisiti 4.0. I beni materiali strumentali che danno diritto al credito sono divisi in tre gruppi distinti:
- beni strumentali il cui funzionamento è controllato da sistemi computerizzati o gestito tramite opportuni sensori e azionamenti;
- sistemi per l’assicurazione della qualità e della sostenibilità;
- dispositivi per l’interazione uomo macchina e per il miglioramento dell’ergonomia e della sicurezza del posto di lavoro in logica «4.0».
I beni strumentali immateriali includono invece “software, sistemi e system integration, piattaforme e applicazioni connessi a investimenti in beni materiali Industria 4.0”.
Per ogni gruppo di beni vengono poi elencati i requisiti tecnologici necessari perché possano essere considerati 4.0 e dare diritto al credito di imposta.
Ad esempio, i beni materiali che rientrano nel primo gruppo devono obbligatoriamente avere tutte e cinque le seguenti caratteristiche:
- controllo tramite Computer Numerical Control (CNC) e/o Programmable Logic
Controller (PLC); - interconnessione ai sistemi informatici di fabbrica con caricamento da remoto di istruzioni e/o part program;
- integrazione automatizzata con il sistema logistico della fabbrica o con la rete di fornitura e/o con altre macchine del ciclo produttivo;
- interfaccia tra uomo e macchina semplici e intuitive;
- rispondenza ai più recenti parametri di sicurezza, salute e igiene del lavoro.
Devono poi possedere almeno due tra le seguenti caratteristiche, perché possano essere assimilabili o integrabili a sistemi cyber fisici:
- sistemi di telemanutenzione e/o telediagnosi e/o controllo in remoto;
- monitoraggio continuo delle condizioni di lavoro e dei parametri di processo medianteo set di sensori e adattività alle derive di processo;
- caratteristiche di integrazione tra macchina fisica e/o impianto con la modellizzazione e/o lasimulazione del proprio comportamento nello svolgimento del processo (sistema cyberfisico).
La Prassi di Riferimento con le linee guida è consultabile online a questo link.
Agricoltura 4.0 in Italia
L’Agricoltura 4.0 in Italia è in costante crescita negli ultimi anni. Secondo i dati raccolti dall’Osservatorio Smart Agrifood del Politecnico di Milano e del Laboratorio RISE di UNIBS, l’Agricoltura 4.0 nel nostro Paese ha infatti registrato una crescita del 31% nel 2022, rispetto al 2021, generando un fatturato superiore ai 2 miliardi di euro.
Nel corso del 2022 sono aumentate sia le aziende agricole che hanno sperimentato o implementato una o più tecnologie all’interno dell’attività sia le superfici coltivate con il supporto tecnologico.
Le aziende agricole in Italia fanno dunque sempre più affidamento su software gestionali, sistemi di monitoraggio, controllo e mappatura che offrono supporto per rendere più efficienti la tracciabilità dei prodotti e ovviamente anche la produzione, il controllo qualità e la logistica.
Articolo redatto con la supervisione di Selenella – Consorzio Patata Italiana di Qualità.