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Selenio: a cosa serve e dove si trova

Il selenio è un oligoelemento essenziale per il nostro organismo ed è coinvolto in svariati processi biologici. Questo minerale è presente in tanti alimenti che è importante includere nella dieta abituale.

A cosa serve il selenio

Il selenio è un minerale essenziale che partecipa a diverse funzioni biologiche nel nostro organismo. Una tra questa è rappresentata dall’azione antiossidante: il selenio è infatti un componente di enzimi coinvolti nella protezione delle cellule verso i danni provocati dai radicali liberi. I radicali liberi sono molecole molto reattive che, se non vengono neutralizzate, possono causare stress ossidativo, contribuendo all’invecchiamento precoce e all’aumento del rischio di sviluppare malattie croniche. Alcuni enzimi antiossidanti come la glutatione perossidasi, funzionano grazie alla presenza di selenio, motivo per cui questo minerale viene associato all’azione antiossidante.

Le proprietà antiossidanti del selenio possono anche contribuire a mantenere la salute cardiovascolare, proteggendo le cellule dei vasi sanguigni e prevenendo la prevenendo l’ossidazione del colesterolo LDL e la formazione di placche aterosclerotiche.

Il selenio è inoltre coinvolto nel funzionamento della tiroide, ghiandola deputata alla regolazione del metabolismo attraverso la produzione di ormoni tiroidei. Il selenio è fondamentale per la sintesi e il metabolismo di questi ormoni perché partecipa alla conversione della tiroxina (T4) in triiodotironina (T3), la forma attiva dell’ormone. Una carenza di selenio può quindi compromettere la conversione e compromettere la funzione della tiroide.

Un adeguato apporto di selenio migliora anche la funzione del sistema immunitario, quindi la risposta dell’organismo contro agenti patogeni e infiammazione.

Alimenti più ricchi di selenio

Il selenio si trova in una diversi alimenti, sia di origine animale che vegetale. Tra gli alimenti di origine animale, sono particolarmente ricchi di selenio pesci e frutti di mare come tonno, salmone, ostriche e vongole e carni, in particolare il fegato.

Tra gli alimenti vegetali, invece, si trovano buone quantità di selenio nelle noci del Brasile, nei cereali integrali, nei semi di girasole, di chia e di sesamo.

Anche alcuni ortaggi possono essere ricchi di selenio, in base alle condizioni di crescita e alla qualità del suolo. Una porzione di patate Selenella, ad esempio, può fornire circa un terzo del fabbisogno giornaliero di selenio, rappresentando quindi una fonte significativa di questo nutriente nella dieta quotidiana.

Leggi anche: 10 alimenti utili in caso di carenza di selenio

Le fonti di selenio

Gli alimenti ricchi di selenio e le fonti di selenio sono categorie che possono non coincidere. Questo perché un alimento può avere un alto contenuto di selenio, ma se consumato raramente o in piccole quantità, potrebbe non contribuire in modo significativo all’apporto totale di selenio e a garantire il fabbisogno di questo minerale.

Ad esempio, se è vero che le noci del Brasile sono estremamente ricche di selenio, è vero anche che non rappresentano un cibo consumato con frequenza o in grandi quantità nella dieta. Di conseguenza, anche se il contenuto di selenio è elevato, per molte persone non rappresenta la fonte principale di questo minerale. La stessa cosa vale per i semi di chia, di girasole e di sesamo che vengono consumati in piccole quantità, ma anche per il fegato, alimento il cui consumo è oggi decisamente meno diffuso rispetto al passato, quando faceva parte della dieta abituale.

Cibi come i cereali integrali o come le patate Selenella, invece, sono considerati fonti di selenio perché si tratta di alimenti di largo consumo e facilmente integrabili in diverse preparazioni culinarie. Trattandosi di fonti di carboidrati complessi, e poiché i carboidrati dovrebbero fornire oltre la metà del fabbisogno energetico quotidiana, è chiaro come questi macronutrienti trovino posto nella dieta con molta frequenza, motivo per cui rientrano nelle fonti di selenio.

ATTENZIONE: Le informazioni contenute nel presente articolo hanno esclusivamente scopo informativo, in nessun caso possono costituire la formulazione di una diagnosi o la prescrizione di un trattamento, e non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto medico-paziente o la visita specialistica.

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