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Elateridi o ferretti delle patate, come si eliminano?

Gli elateridi sono responsabili di danni importanti alle patate, con perdite che possono arrivare fino al 70%. Un progetto di ricerca ha identificato alcune strategie innovative e a basso impatto per controllarne la proliferazione e migliorare la produttività nel settore pataticolo: ecco i risultati.

Cosa sono gli elateridi

I ferretti o elateridi (Elateridae) sono una famiglia di insetti dell’ordine dei Coleotteri noti per la loro capacità di “scattare” in aria quando si trovano supini, grazie a una struttura speciale sul loro torace che funge da meccanismo di difesa contro i predatori.

Gli adulti degli elateridi hanno un corpo allungato e cilindrico, variando dal marrone al nero. Sul loro torace si trova una spina prosternale che si incastra in una fossa mesosternale. Quando sono rivolti sulla schiena, possono piegarsi rapidamente in modo che la spina si rilasci improvvisamente con un “clic”, proiettandoli in aria.

Le larve degli elateridi, note come “ferretti”, hanno un corpo lungo, sottile e segmentato, e vivono nel suolo dove si nutrono di radici e tuberi delle piante. Alcune specie sono dannose per l’agricoltura poiché danneggiano le radici di colture importanti come mais e patate.

Ecologicamente, gli elateridi svolgono un ruolo significativo come decompositori nel suolo, ma le loro larve possono causare danni notevoli alle colture, scavando nelle radici e nei tuberi, portando a una diminuzione della resa o addirittura alla morte delle piante.

Gli elateridi, danneggiando le patate, possono portare a perdite dei raccolti che possono arrivare al 70%, rappresentando un pericolo per la sicurezza alimentare. Le patate rappresentano una fonte di nutrimento molto importante nella nostra dieta e, nelle aree in cui vengono coltivate, rivestono una valenza economica rilevante per i territori. Inoltre, le patate sono in grado di garantire o migliorare la sussistenza nelle zone in cui le risorse naturali sono limitate e dove la produzione di altri ortaggi risulta troppo dispendiosa o poco sostenibile.

Nel contesto agricolo, la coltivazione delle patate affronta diverse sfide: cambiamento climatico, costi elevati per lo stoccaggio e la conservazione a lungo termine, oltre agli attacchi degli elateridi. Questi insetti rappresentano una delle principali minacce per i tuberi, una situazione resa più critica dalla progressiva revoca di alcuni insetticidi fondamentali per il loro controllo.

I costi elevati per lo stoccaggio e la conservazione sono più rilevanti per i commercianti che non per la produzione diretta, mentre la revoca degli insetticidi, sebbene abbia avuto un impatto significativo sulla situazione attuale, non è stata l’unica causa. Un altro fattore determinante potrebbe essere infatti la scelta di colture appetibili agli elateridi nella rotazione delle colture, che ha favorito la loro proliferazione nel corso degli anni.

Difendere le coltivazioni delle patate dai ferretti o elateridi risulta quindi indispensabile ma occorre farlo adottando strategie che non danneggino l’ambiente. A questo scopo, nell’ambito del progetto “Strategie innovative per la Difesa della Patata contro gli Elateridi”, noto come progetto S.PA.D.E, sono state messe a punto tecniche alternative agli insetticidi di sintesi per eliminare questi insetti.

Ferretti patate

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Come si eliminano

Trovare soluzioni efficaci e sostenibili per eliminare o controllare gli elateridi e garantire la produttività è stato l’obiettivo del progetto di ricerca S.PA.D.E per cercare di trovare una soluzione sostenibile ed efficace contro un problema da risolvere se si vuole garantire la futura produttività.

Il progetto ha coinvolto i territori agricoli in Emilia Romagna, zona in cui la coltivazione delle patate riveste una notevole importanza. Purtroppo, anche a causa delle fitopatie che incidono in modo negativo sulla qualità dei raccolti, negli ultimi anni in questa Regione si è registrata una riduzione degli ettari dedicati alla coltivazione di questi tuberi.

La presenza di elateridi nel suolo è infatti aumentata e, con essa, anche i danni alle patate, già minacciate da malattie fungine e dalle modifiche provocate dal cambiamento climatico. Da qui la necessità di trovare soluzioni per contenere gli elateridi con il minimo impatto ambientale, fornendo strategie in grado di contenere i danni sia nell’immediato sia per le produzioni future, migliorando anche la fertilità del suolo.

Per trovare soluzioni a questo problema è stato necessario studiare in modo approfondito il comportamento delle larve di elateridi così da intervenire in modo mirato, evitando operazioni inutili o impattanti su organismi che non rappresentano il bersaglio.

Il progetto è stato condotto da Ri.Nova in collaborazione con l’Università di Ferrara, Agripat, Astra Innovazione e Sviluppo, Consorzio della Patata Italiana di Qualità Selenella, Dinamica e aziende agricole Luigi Marzabini e Massimo Rigatieri.

Dopo un anno e mezzo di ricerche e sperimentazioni sul campo, sono stati presentati i risultati, che hanno permesso di identificare l’ insieme di soluzioni e strategie con risultati promettenti.

Le strategie a basso impatto

Come contenere le infestazioni di elateridi in modo sostenibile? Tra le strategie messe a punto nell’ambito del progetto S.PA.D.E, un primo approccio è quello di gestire l’irrigazione in modo mirato, come avviene nell’agricoltura di precisione. Oltre a un risparmio in termini di consumo di acqua, ridurre il diametro delle manichette di irrigazione da 22 a 16 millimetri ha comportato una diminuzione dell’infestazione.

Quando le infestazioni sono limitate, è stato osservato che le lavorazioni meccaniche del suolo possono ridurre la presenza degli elateridi delle patate. Eseguire queste operazioni in tarda primavera, quando le larve potrebbero essere più attive e il disturbo del suolo potrebbe essere più efficace, potrebbe contribuire a una riduzione degli elateridi.

Un’altra strategia contro i ferretti delle patate è la pacciamatura del terreno che ha consentito di limitare i danni provocati da questi insetti. La pacciamatura con teli appositi permette anche di controllare le erbe infestanti e di anticipare la raccolta fino a due settimane. Una curiosità interessante è che nella sperimentazione si è notato che i teli color fumé hanno dato risultati migliori rispetto a quelli di colore nero.

Esistono poi essenze da sovescio in grado di ridurre i danni causati dagli elateridi: nella sperimentazione sono state testate con buoni risultati il ravanello comune (Raphanus sativus), il sorgo e la Crotolaria juncea: sorgo e ravanello hanno dimostrato una particolare efficienza contro la proliferazione dei ferretti, confrontando i risultati su suoli non trattati.

Infine, esistono alcuni prodotti a basso impatto che possono aiutare a controllare la proliferazione degli elateridi e che possono ridurre in modo significativo i danni di questi insetti rispettando l’ambiente.

Leggi anche: La sostenibilità della coltivazione delle patate

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