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Tracciabilità degli alimenti e sicurezza dei consumatori - Il Blog di Selenella

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Tracciabilità degli alimenti e sicurezza dei consumatori

Si sente spesso parlare di tracciabilità della filiera alimentare ma perché è così importante per la sicurezza dei consumatori finali?

Il legame tra tracciabilità e sicurezza

La tracciabilità lungo la filiera consente di monitorare tutta la vita di un alimento dalla sua produzione alla vendita al consumatore finale ed è uno strumento fondamentale per la sicurezza dei consumatori.

Il legame tra tracciabilità e sicurezza dipende dal fatto che solo verificando la tracciabilità degli alimenti che portiamo in tavola è possibile garantirne l’autenticità e, di conseguenza, la sicurezza.

Un alimento autentico è un alimento che riporta in etichetta informazioni veritiere riguardo la sua composizione e la sua provenienza. Tutti noi diamo per scontato di acquistare alimenti autentici e sicuri ma, come in qualsiasi settore, anche quello alimentare è suscettibile a frodi.

Una frode consiste nell’adulterare un alimento, contraffarlo o falsificarne dati relativi alla provenienza o riportare informazioni errate o false in etichetta o sull’imballaggio o packaging.

Ad esempio, siamo di fronte a una frode se un ingrediente viene sostituito con un altro, se una bevanda viene diluita con altri liquidi non dichiarati, se si utilizzano additivi non riportati, se si utilizzano marchi senza averne l’autorizzazione.

Le frodi alimentari vengono attuate per un ritorno economico, hanno una lunga storia e accompagnano l’uomo fin da tempi antichi e ogni adulterazione degli alimenti rappresenta un danno sia per il mercato sia soprattutto per la salute del consumatore.

Nel corso degli anni abbiamo assistito a frodi eclatanti che hanno messo in serio pericolo la salute dei consumatori attraverso l’addizione di ingredienti tossici, come nel caso dell’aggiunta di metanolo al vino per aumentarne la gradazione alcolica.

Perché vi sia un rischio per il consumatore non è necessario che si utilizzino sostanze nocive. Ogni ingrediente aggiunto a un alimento e non dichiarato può essere pericoloso, anche se normalmente viene consumato; questo perché la sua provenienza è sconosciuta.

Se ad esempio a un succo di frutta si aggiunge sciroppo di glucosio senza che questo sia riportato in etichetta, il consumatore è esposto a un rischio nonostante lo sciroppo di glucosio sia un ingrediente alimentare, perché non è possibile sapere da dove derivi lo sciroppo utilizzato: si tratta di un prodotto che non è stato controllato e per il quale non è possibile garantirne la sicurezza.

Di conseguenza, un alimento può essere considerato tale e destinato alla vendita solo se autentico e, per garantire l’autenticità di un prodotto è indispensabile poterne verificare la tracciabilità.

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Tracciabilità alimenti

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Come garantire la tracciabilità

Garantire la tracciabilità di un alimento significa monitorarlo lungo tutta la sua vita, generando documenti che ne attestino la provenienza e che consentano di risalire a tutte le tappe dalla produzione alla vendita e alle persone coinvolte in ogni passaggio o lavorazione.

Per le aziende italiane, fornire indicazioni chiare rispetto alla tracciabilità degli alimenti è fondamentale sia per la sicurezza e la fiducia dei consumatori sia per migliorare sostenibilità e responsabilità sociale lungo la filiera.

I sistemi di rintracciabilità di filiera in campo alimentare sono regolati dalla norma UNI EN ISO 22005:2008, che ha appunto lo scopo di documentare la storia del prodotto e di poter risalire in qualsiasi momento alla sua localizzazione e provenienza.

Tracciare la vita di un alimento comporta però delle criticità, specialmente se i passaggi che intercorrono tra produzione e vendita sono molti o se si tratta di prodotti destinati all’import-export, che viaggiano tra Paesi differenti, spesso con normative diverse.

Per tutelare i consumatori e il mercato, da diverso tempo le aziende si stanno muovendo per applicare anche nel settore agricolo tecnologie Blockchain. Si tratta di un modello basato su una struttura di dati criptati immodificabili a posteriori, poiché una modifica comprometterebbe l’intera struttura. Applicando questo tipo di tecnologie, la falsificazione di documenti sarebbe decisamente difficile, dunque si potrebbero prevenire frodi alimentari.

La tecnologia Blockchain, presa in prestito dalla finanza, potrebbe dunque essere utilizzata anche nel settore agroalimentare per migliorare la trasparenza lungo la catena di approvvigionamento per garantire la provenienza e l’autenticità del Made in Italy.

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La tracciabilità delle patate

Nel settore pataticolo, e più in generale in quello agricolo, spesso produttori e venditori diretti sono realtà lontane e, specialmente in passato, questo ha portato a un incremento del numero degli intermediari complicando la tracciabilità dei prodotti lungo la filiera.

Oggi, poiché la vendita di prodotti agricoli avviene soprattutto nella Grande Distribuzione, vi è una migliore organizzazione e un miglior controllo ma, contemporaneamente, si è verificata una maggiore competitività nel settore agroalimentare. Molte aziende dei nostri territori devono infatti fare i conti con il mercato estero che riesce a offrire prodotti a prezzi inferiori, in alcuni casi però carenti di informazioni e dati sulla qualità.

Anche per quanto riguarda il settore pataticolo, sebbene la coltivazione di patate abbia una certa rilevanza nel nostro Paese, i tuberi che troviamo in commercio provengono sia dal mercato italiano sia da quello estero.

Le patate Selenella vengono coltivate esclusivamente in Italia da filiera certificata: verificarne l’origine è molto semplice poiché è sufficiente digitare il codice di tracciabilità riportato sull’etichetta del prodotto.

Per Selenella, il sistema di rintracciabilità è uno strumento utile per valorizzare il proprio prodotto in termini di qualità, sostenibilità e sicurezza alimentare e per soddisfare in modo efficace le aspettative del consumatore, sempre più attento e consapevole.

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