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Storia e origine delle zeppole

Anche quest’anno siamo ormai giunti al Carnevale e arrivano i dolci tipici di questo periodo vivace e colorato: scopriamo la storia e le origini delle zeppole dolce fritto preparato con patate, farina e zucchero.

Zeppole, i dolci di Carnevale

Il Carnevale è sicuramente il periodo più colorato e vivace dell’anno, dove si festeggia con coriandoli, travestimenti, sfilate in ogni città. Si tratta di una delle feste più partecipate della stivale, celebrata con tradizioni e usanze diverse per ogni regione: dalle eleganti e sofisticate maschere veneziane ai carri allegorici di Viareggio fino ad arrivare all’antica battaglia delle arance di Ivrea.

La tradizione del Carnevale ha una storia molto lunga. Il Carnevale, infatti, trae le sue origini da festività dionisiache greche- le Antesterie – così come dai saturnali romani, anche se è solo nel Medioevo che trova la sua massima espressione.

I festeggiamenti di questo periodo dell’anno simboleggiano da sempre il rovesciamento dell’ordine, un momento di divertimento prima che tutto torni di nuovo allo stato precedente, ma in un modo nuovo e rinnovato.

Il Carnevale è anche collegato alla religione e alla spiritualità; secondo la religione Cristiana, ad esempio, il nome della ricorrenza deriverebbe dal latino carnem levare, cioè togliere la carne, dunque questo periodo è associato alla Quaresima che precede la Pasqua.

Il Carnevale porta con sé leggerezza e divertimento ma anche molte golosità. L’abbondanza e l’allegria non si ritrova solo nelle celebrazioni, ma sicuramente anche a livello culinario: non possono mancare i dolci fritti come frappe e zeppole.

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Origini delle zeppole

Le zeppole sono un dolce le cui origini sono contese da diverse regioni meridionali, che per la loro bontà sono ormai diffuse da Nord a Sud e in molti altri Paesi in tutto il mondo e rientrano tra i prodotti a marchio PAT, cioè prodotti agroalimentari tradizionali.

La storia delle zeppole arriva infatti da lontano: la prima testimonianza di questo dolce prelibato si trova nel testo culinario di Ippolito Cavalcanti e risale al 1837. Sebbene nel corso degli anni la ricetta delle zeppole sia stata modificata, già allora gli ingredienti essenziali prepararle erano patate, farina e zucchero.

Secondo alcune teorie il nome zeppola deriva dal latino serpula, che significa serpe, e rimanda alla forma del dolce, fatto con “serpentelli” di pasta arrotolati su loro stessi. Altri sostengono che il nome rimandi alla “zeppa”, che a Napoli è un pezzo di legno utilizzato dai falegnami.

Questo dolce tipico è infatti legato sia sia al Carnevale che al giorno della festa del papà, San Giuseppe, che si celebra il 19 marzo. Secondo alcune leggende San Giuseppe affiancò al mestiere di falegname quello di friggitore, dunque per festeggiarlo, si sarebbero diffusi molti dolci fritti in questo periodo.

A Napoli, città collegata all’origine delle zeppole, in occasione di San Giuseppe i vicoletti si affollavano di friggitori ambulanti che vendendo zeppole appena fatte, una prelibatezza.

Ce lo racconta anche Goethe, che visitò Napoli nel XVIII secolo:

Oggi era anche la festa di S. Giuseppe, patrono di tutti i frittaroli cioè venditori di pasta fritta…Sulle soglie delle case, grandi padelle erano poste sui focolari improvvisati. Un garzone lavorava la pasta, un altro la manipolava e ne faceva ciambelle che gettava nell’olio bollente, un terzo, vicino alla padella, ritraeva con un piccolo spiedo, le ciambelle che man mano erano cotte e, con un altro spiedo, le passava a un quarto garzone che le offriva ai passanti

A prescindere dall’origine delle zeppole e dalla loro storia, è innegabile che si tratti di un dolce buonissimo cui è difficile resistere.

Come si preparano le zeppole

Le zeppole sono un dolce tipico semplice da cucinare e richiede l’uso di pochi ingredienti genuini. La preparazione delle zeppole prevede infatti di realizzare un impasto base di patate lesse, bollite senza buccia, farina, zucchero, uova e burro, cui va aggiunto il lievito.

Una volta ottenuto un impasto morbido e omogeneo si procede ricavando diversi filoncini di pasta dello spessore di circa due centimetri. Ogni filoncino va poi arrotolato per ottenere la tipica forma della zeppola chiudendo la pasta nel punto d’incontro delle due estremità.

A questo punto si dispongono le zeppole sulla spianatoia infarinata, distanziandole una dall’altra per evitare che durante la lievitazione si incollino tra loro. Dopo un’ora si procede con la cottura delle zeppole immergendole in olio molto caldo e lasciandole cuocere fino a che non sono ben dorate su ogni lato. Si estraggono dunque le zeppole dall’olio usando un mestolo forato o schiumarola così da riuscire a scolare bene l’olio in eccesso e si asciugano delicatamente poggiandole su qualche foglio di carta assorbente. Infine, si ricoprono con lo zucchero bianco, facendolo aderire su tutta la superficie.

Le zeppole sono ottime calde ma anche fredde e possono essere gustate a colazione o merenda: difficile fermarsi alla prima, ma attenzione a non esagerare, altrimenti la bilancia ve lo farà notare!

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