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Patate novelle e vecchie, quale differenza? - Il Blog di Selenella

Patate novelle e vecchie, quale differenza?

Cosa sono le patate novelle, cosa le distingue dalle patate classiche e quando dobbiamo considerare le patate troppo vecchie per poter essere consumate?

Cosa sono le patate novelle

Le patate novelle sono varietà di patate selezionate per poter essere seminate e raccolte in anticipo rispetto alle patate classiche.

Per produrre queste patate vengono utilizzate diverse varietà tra cui le Agata, le Spunta, le patate di Galatin. Oltre a selezionare i tipi di patate più idonei a produrre patate novelle, è importante anche la scelta del luogo, che deve essere caratterizzato da un clima che consenta di anticipare la messa a dimora dei tuberi. In Italia, le patate novelle vengono dunque coltivate nelle regioni del Centro Sud: Selenella coltiva queste patate dalle campagne bolognesi fino alla Sicilia.

Le patate novelle sono dunque normali patate che vengono raccolte prima della completa maturazione, tra maggio e giugno a seconda della zona di coltivazione.

Anticipando la raccolta, le patate novelle hanno di solito dimensioni inferiori rispetto alle patate mature e la loro buccia risulta più sottile. Questo le rende perfette da cucinare intere, senza pelarle, gustando così patate ancora più saporite e ricche di nutrienti. Cucinare le patate con la buccia evita infatti la perdita di sostanze nutritive in cottura, aumenta la quota di fibra disponibile e migliora il gusto complessivo delle patate.

Le patate novelle hanno anche vantaggi per chi le coltiva. La raccolta prematura delle patate riduce infatti il rischio che i tuberi vengano attaccati da funghi e permette inoltre di fare spazio ad altre verdure da raccogliere poi in autunno o di suddividere la raccolta delle patate in step, riducendo il lavoro e lo spazio da destinare allo stoccaggio.

Le patate Novelle di Selenella

Patate novelle e vecchie, le differenze

Un vantaggio delle patate è che possono essere conservate a lungo dopo la raccolta, motivo per cui le troviamo di stagione tutto l’anno. Ciò che differenzia patate vecchie e patate novelle è il momento in cui vengono seminate e raccolte. Le patate classiche, rispetto alle novelle, vengono infatti raccolte quando sono mature e hanno completato il loro sviluppo. Di conseguenza avranno dimensioni maggiori e una buccia più spessa e dura.

I valori nutrizionali delle patate mature e quelli delle patate novelle sono del tutto sovrapponibili. Per quanto riguarda le calorie, entrambi i tipi di patate ne forniscono circa 70 ogni cento grammi di prodotto.

I macronutrienti principali delle patate vecchie e novelle sono costituiti da carboidrati, in particolare amido, la riserva energetica che le piante immagazzinano nelle radici e nei tuberi.

Nella categoria dei carboidrati rientrano anche le fibre, sostanze che non vengono digerite dal nostro corpo ma che aiutano a regolarizzare il transito intestinale, a favorire la proliferazione di batteri buoni nell’intestino e a potenziare le difese immunitarie attraverso il microbiota.

In quanto fonte di carboidrati, le patate si consumano come alternativa a pasta, pane, cereali in chicchi e, rispetto al grano e ad altri cereali, sono prive di glutine, dunque adatte anche a persone celiache.

Proteine e grassi sono invece poco rappresentati nelle patate, che non contengono nemmeno colesterolo. Per ciò che concerne i micronutrienti, invece, nelle patate troviamo Le patate novelle vitamina C, vitamine del gruppo B e sali minerali come potassio, magnesio, zinco, rame, ferro e selenio.

Le principali differenze tra patate novelle e vecchie riguarda dunque principalmente dimensioni e spessore della buccia che vanno a influenzare i tempi e metodi di cottura. Le patate novelle cuociono in tempi minori e possono essere consumate intere e con la buccia, quindi usate ad esempio per preparare le patate novelle al forno o in padella senza pelarle o tagliarle. Le patate classiche possono essere cucinate intere e con la buccia se si preparano lessate e bollite, mentre per altre preparazioni vengono generalmente tagliate in pezzi per velocizzare la cottura e pelate o meno in base allo spessore della buccia e ai propri gusti personali.

Leggi anche: Patate, meglio con la buccia o senza?

Mangiare o no le patate germogliate

Patate vecchie, quando non vanno mangiate

Le patate, come abbiamo visto, possono essere conservate a lungo dopo la raccolta ma come qualsiasi alimento anche questi tuberi possono deteriorarsi e non essere più adatte al consumo soprattutto se mal conservate.

La corretta conservazione delle patate prevede che i tuberi siano tenuti al riparo dalla luce, in un luogo fresco e asciutto e lontano da altri ortaggi come le cipolle. Se mal conservate o conservate eccessivamente a lungo, le patate possono infatti sviluppare una colorazione verde a livello della buccia, germogliare, annerire e diventare molli o raggrinzire.

In base al livello di deterioramento si dovrà dunque evitarne il consumo. Se le patate sono verdi e germogliano, infatti, aumenta la quantità di solanina al loro interno. La solanina è un alcaloide, una molecola dotata di tossicità; se assunta in grandi quantità, questa sostanza può provocare disturbi gastrointestinali come vomito e diarrea, nonché tachicardia, mal di testa, febbre e confusione.

In via precauzionale, il consiglio è di scartare le patate germogliate o quantomeno di consumarle dopo aver rimosso con cura germogli e parti verdi, se la germinazione è molto limitata. Le patate annerite, molli o con la buccia raggrinzita non devono essere consumate, così come i tuberi in cui sono presenti molti germogli ben sviluppati.

Icona patata cuoca

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