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Lattosio, cos’è e dove si trova - Il Blog di Selenella

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Lattosio, cos’è e dove si trova

Il lattosio è uno zucchero che si trova principalmente nel latte e nei suoi derivati, ma non solo, e che può causare problemi nelle persone intolleranti.

Cos’è il lattosio

Il lattosio è uno zucchero, per la precisione un disaccaride, quindi formato da due zuccheri semplici: il galattosio e il glucosio. Dal punto di vista chimico, quindi, il lattosio fa parte dei carboidrati.

Quando si consumano alimenti che contengono lattosio, questo zucchero raggiunge l’intestino dove viene idrolizzato dalle lattasi, enzimi che “spezzano” il legame tra i due zuccheri.

Dopo che il legame è stato spezzato si liberano i due monosaccaridi che costituiscono lo zucchero, cioè il glucosio e il galattosio. Glucosio e galattosio vengono entrambi assorbiti dalle cellule intestinali e trasportate verso il fegato; il fegato convertirà poi il galattosio in glucosio, molecola necessaria a ogni cellula per ricavare energia.

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Alimenti che contengono lattosio

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Dove si trova

Il lattosio, come suggerisce il nome, è lo zucchero che troviamo nel latte e nei suoi derivati, anche se in percentuali diverse.

Il latte e i formaggi freschi contengono di norma quantità superiori di lattosio rispetto allo yogurt e ai formaggi stagionati. Questo perché durante la fermentazione o stagionatura, i microorganismi utilizzati utilizzano il disaccaride per il loro nutrimento e, di conseguenza, il suo contenuto tende a ridursi e, in alcuni casi, ad azzerarsi.

Il lattosio si trova ovviamente anche in tutti i cibi confezionati in cui si utilizza latte durante la preparazione e anche in diversi farmaci e integratori alimentari.

Possiamo trovare ad esempio il lattosio nei prodotti da forno specialmente dolci come brioches, biscotti e torte, ma anche in quelli salati come il pane.

Troviamo il lattosio anche in gelati, budini, dolci al cucchiaio, in molte salse e sughi pronti, in alcuni gnocchi di patate, in alcuni salumi, nelle carni lavorate, negli insaporitori.

Non troviamo lattosio invece nel latte e nei suoi derivati delattosati o in tutti i prodotti che utilizzano latte delattosato.

Numerosi alimenti sono invece naturalmente privi di lattosio: non contengono lattosio i vegetali e nelle carni non lavorate, il pesce e le uova. Le patate, così come le carote e le cipolle non contengono lattosio e la stessa cosa vale per tutta la frutta e la verdura, i cereali e i legumi.

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Intolleranza al lattosio

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Intolleranza al lattosio

Come abbiamo visto, quando il lattosio raggiunge l’intestino, il legame tra glucosio e galattosio viene “spezzato” da un enzima noto con il nome di lattasi. Normalmente questo enzima è presente nei neonati e nei bambini durante l’allattamento e consente di digerire il lattosio presente nel latte materno.

Crescendo, l’espressione della lattasi si riduce e, teoricamente, una persona adulta non dovrebbe produrre lattasi. In realtà, però, l’aver continuato a consumare latte e derivati anche dopo lo svezzamento ha portato a una modifica e la maggior parte degli esseri umani si è evoluta mantenendo la produzione di lattasi anche in età adulta. Alcune persone, invece, non hanno espresso questa modifica e di conseguenza non esprimono la lattasi in età adulta e non possono quindi digerire questo zucchero.

Negli individui intolleranti al lattosio, quando il disaccaride giunge nell’intestino, il legame tra glucosio e galattosio non viene scisso. Lo zucchero viene quindi fermentato dalla flora microbica intestinale e, dal metabolismo del microbiota si generano anidride carbonica, idrogeno, metano e acqua, le due sostanze responsabili dei sintomi dell’intolleranza al lattosio. L’anidride carbonica causa gonfiore addominale, dolore e meteorismo, mentre l’acqua in eccesso che rimane all’interno dell’intestino porta a diarrea.

Questi sintomi sono comuni a diverse condizioni e non sono sufficienti a confermare un’intolleranza, quindi se si sospetta di essere intolleranti al lattosio occorre rivolgersi al proprio medico. La diagnosi di l’intolleranza al lattosio si esegue di norma il Breath test o test del respiro: la persona si presenta a digiuno e le viene somministrata una soluzione che contiene lattosio, dopodiché si misura la quantità di idrogeno presenti nell’aria espirata in diversi tempi dopo l’ingestione.

Se viene confermata l’intolleranza è necessario astenersi dal consumo di alimenti che contengono questo zucchero e fare attenzione alle etichette dei cibi confezionati, dei farmaci e degli integratori. Per contrastare i sintomi dell’intolleranza è possibile anche ricorrere all’assunzione dell’enzima mancante o parzialmente funzionante. In commercio esistono infatti integratori di lattasi specificatamente formulati per le persone che non digeriscono questo zucchero.

ATTENZIONE: Le informazioni contenute nel presente articolo hanno esclusivamente scopo informativo, in nessun caso possono costituire la formulazione di una diagnosi o la prescrizione di un trattamento, e non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto medico-paziente o la visita specialistica.

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