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Grassi trans: cosa sono e perché vanno evitati - Il Blog di Selenella

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Grassi trans: cosa sono e perché vanno evitati

I grassi trans si formano in seguito all’idrogenazione dei grassi mono e polinsaturi: vediamo cosa sono e perché il loro consumo andrebbe limitato il più possibile.

Cosa sono i grassi trans

I grassi trans sono una classe di grassi insaturi che possono essere naturali o conseguenti a processi industriali; infatti si generano in seguito a processi di idrogenazione degli oli vegetali utilizzato nell’industria alimentare per convertire oli liquidi in grassi solidi e aumentare la durata di conservazione dei prodotti alimentari.

Questo processo chimico, noto come idrogenazione, è reso possibile dall’aggiunta di atomi di idrogeno agli acidi grassi insaturi presenti negli oli vegetali, trasformandoli in grassi saturi; il processo può però modificare la conformazione degli acidi grassi, con il passaggio da cis a trans.

Oltre a quelli che originano in seguito al processo di idrogenazione, esistono grassi trans naturali si formano in piccole quantità nel tratto digestivo di alcuni animali ruminanti, come mucche, pecore e capre. Questi grassi sono presenti nel latte e nei prodotti lattiero-caseari, così come nella carne e nei suoi derivati.

Gli effetti sulla salute dei grassi trans sembrano però diversi a seconda che si tratti di grassi trans naturali o industriali; questi ultimi sono associati a un aumento del rischio di sviluppare diverse malattie.

Grassi trans cosa sono

BOROFOTOS/Shutterstock

Perché evitarli

I grassi che si originano in seguito al processo di idrogenazione dei grassi mono e poli insaturi sono associati a diversi rischi per la salute. Il loro consumo è infatti legato a un aumento dei livelli di colesterolo LDL, il colesterolo “cattivo”, e a una riduzione del colesterolo HDL o colesterolo “buono”. Di conseguenza, il consumo di grassi trans è correlato a un maggiore rischio di sviluppare malattie cardiovascolari come infarto.

Oltre all’impatto negativo sul sistema cardiovascolare, questi grassi possono anche influenzare la salute metabolica. In particolare, un’elevata assunzione di grassi trans può essere associata a un aumento del peso corporeo, della massa grassa e del grasso viscerale e a un aumento del rischio di sviluppare malattie come obesità e diabete mellito di tipo 2. Inoltre, il consumo di grassi trans può interferire con i meccanismi che regolano la produzione e la secrezione di insulina, aumentando il rischio di sviluppare resistenza insulinica.

Non solo: il loro consumopuò favorire i processi infiammatori, aumentando il rischio di altre malattie croniche di tipo infiammatorio. Per tutti questi motivi, le linee guida consigliano di limitarne il più possibile l’assunzione preferendo grassi mono e polinsaturi.

Grassi trans fanno male

Kalashnikov Dmitrii/Shutterstock

Fonti di grassi trans e come evitarli

Come abbiamo visto, la formazione di questi tipi di grassi è favorita dal processo di idrogenazione degli oli vegetali: attraverso questo processo, oli liquidi a temperatura ambiente vengono trasformati in grassi solidi, più stabili al calore e all’ossidazione, quindi più conservabili nel tempo.

Tra i prodotti che contengono grassi idrogenati troviamo ad esempio le margarine e gli alimenti che la contengono come ingrediente come ad esempio croissant, pasta sfoglia o brisè confezionata, prodotti da forno o cibi processati. Attenzione però: non è detto che la margarina sia prodotta per idrogenazione. Per ottenere grassi solidi da oli liquidi, infatti, esiste anche un processo diverso dall’idrogenazione e nel quale non si formano grassi trans: si tratta del frazionamento, con cui sostanzialmente si separano gli acidi grassi saturi da quelli modo e polinsaturi all’interno di un olio.

Per ridurre l’assunzione di grassi trans, quindi, una prima strategia consiste nel consumare preferibilmente alimenti freschi come frutta e verdura, cereali integrali, legumi e di prediligere condimenti sani come l’olio extravergine di oliva. Alimenti come le patate, i fagioli, il grano, le carote e altri vegetali contengono pochissimi grassi e sono privi di grassi trans.

Un’altra strategia per ridurre l’assunzione di questi grassi è quella di leggere con attenzione l’etichetta dei cibi confezionati: se ad esempio si acquistano margarine o prodotti da forno confezionati, si può controllare in etichetta se questi sono stati prodotti con grassi idrogenati o frazionati. Il processo di frazionamento, come abbiamo visto, consente di ottenere grassi solidi a partire dagli oli liquidi ma, a differenza del processo di idrogenazione, non comporta la formazione di grassi trans.

ATTENZIONE: Le informazioni contenute nel presente articolo hanno esclusivamente scopo informativo, in nessun caso possono costituire la formulazione di una diagnosi o la prescrizione di un trattamento, e non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto medico-paziente o la visita specialistica.

 

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