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Come si ottengono le certificazioni di qualità nel settore agroalimentare? - Il Blog di Selenella

Come si ottengono le certificazioni di qualità nel settore agroalimentare?

Prima di rispondere alla domanda, è importante capire cosa sia esattamente una certificazione agroalimentare. Di fatto, è un riconoscimento da parte di organismi terzi che un dato prodotto agroalimentare è conforme a un disciplinare di produzione e rispetta precisi standard qualitativi.

Se inizialmente le certificazioni di qualità riguardavano soltanto i vini e erano riconosciute esclusivamente a livello nazionale, dopo la nascita dell’Unione Europea la validità delle certificazioni riguardanti i prodotti vitivinicoli è stata estesa a tutto il territorio europeo e grazie al regolamento CEE 2081/92 sono nate le certificazioni per i prodotti del settore agroalimentare, come salumi, prodotti caseari e ortaggi.

Gli obiettivi delle certificazioni di qualità

Gli obiettivi di questo regolamento riguardano principalmente la tutela delle produzioni di un dato Paese, riservando allo stesso l’uso esclusivo della denominazione e un marchio che ne attesti l’origine.

Solo in questo modo, infatti, si possono garantire i prodotti che hanno acquistato grande notorietà anche al di fuori della loro zona di origine e che rischiano di trovare, all’interno del mercato europeo, una concorrenza sleale da parte delle loro imitazioni.

Un caso su tutti? Il famosissimo Parmesan, ovvero il falso cugino del nostro Parmigiano Reggiano.

Nello specifico, gli obiettivi che la Comunità europea si era proposta erano quattro:

  • Favorire la diversificazione della produzione agricola consentendo un giusto equilibrio tra domanda e offerta.
  • Promuovere i prodotti di qualità, ovveroquelli che rispondono a specifiche caratteristiche. Questo avrebbe garantito il miglioramento dei redditi degli agricoltori e scoraggiato l’abbandono delle zone rurali da parte dei loro abitanti.
  • Seguire le esigenze dei consumatori che preferiscono, in generale, la qualità piuttosto che la quantità, determinando – come è ovvio – una richiesta sempre maggiore di prodotti agricoli o di prodotti alimentari che avevano una precisa origine.
  • Fornire informazioni chiare e sintetiche sull’origine geografica del prodotto.

I vantaggi della certificazione agroalimentare per il consumatore

Tre sono per noi consumatori i vantaggi principali – e indiscutibilmente importanti – che le certificazioni di qualità garantiscono.

Primo su tutti la sicurezza. I prodotti certificati devono rispettare gli stessi standard di tutti gli altri prodotti alimentari che vengono venduti sul mercato nazionale e internazionale: le certificazioni di qualità, dunque, non ci garantiscono niente di più rispetto agli altri prodotti, a meno che non si presentino frodi alimentari.

Essendo queste ultime molto diffuse, i prodotti certificati consentono una maggiore tutela del consumatore, perché sono più controllati.

Il secondo vantaggio è offerto dal fatto che i disciplinari di produzione non modificano in modo evidente un prodotto, ma ci sono alcuni metodi di produzione che possono influire in modo positivo su alcune caratteristiche nutrizionali, alzando la qualità del prodotto stesso.

Infine, è indiscusso che la maggior parte di parte dei prodotti certificati possiede qualità organolettiche sensibilmente superiori alla media. Questo è dovuto al forte legame che hanno con il territorio e al fatto che crescono in condizioni climatiche e di terreno ideali.

Come si ottiene una certificazione di qualità?

Innanzitutto, i produttori devono associarsi con un atto pubblico, nel quale va messa per iscritto la loro volontà di registrazione del prodotto.

L’associazione deve, inoltre, predisporre uno specifico disciplinare di produzione, comprendente il nome dell’alimento, il logo, la delimitazione dell’area geografica, una sua descrizione (caratteristiche chimiche, fisiche, microbiologiche, organolettiche, …), tutti gli elementi specifici presenti nelle etichette e il metodo di ottenimento.

Questa domanda, poi, deve essere presentata al MIPAF: se viene dato un parere positivo la domanda di registrazione (correlata da tutta la documentazione) viene inviata alla Commissione Europea.

Solo a questo punto, la Commissione Europea procede all’esame della richiesta e – se le conclusioni sono favorevoli – pubblica gli elementi principali della domanda sulla Gazzetta Ufficiale delle Comunità Europee.

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Il Disciplinare di Produzione

Passiamo ora a descrivere l’ultimo punto fondamentale per avere un quadro esaustivo sulle certificazioni agroalimentari: il Disciplinare di Produzione.

Di cosa si tratta? Non è altro che l’insieme delle regole che produttore e prodotto devono rispettare per ottenere una certificazione di qualità. Queste regole sono stabilite dagli enti che valutano le domande di certificazione e dai produttori.

Il Marchio Qualità controllata (QC)

Il Marchio Qualità controllata è un marchio collettivo di valorizzazione depositato dalla Regione Emilia-Romagna. L’uso del marchio è concesso alle aziende agricole che decidono di produrre rispettando i disciplinari di produzione integrata, ovvero un metodo di agricoltura rispettoso della salute dell’uomo e dell’ambiente.

Scopri di più sull’agricoltura integrata.

Può essere concesso alle imprese di produzione, trasformazione e commercializzazione che si impegnano a rispettare specifici Disciplinari di Produzione, capaci di garantire la qualità dei prodotti alimentari a partire dalla coltivazione fino al consumo finale, quindi lungo l’intera filiera.

Il sistema di controllo è affidato a organismi accreditati, i quali devono verificare che i disciplinari siano rispettati e applicati correttamente.

I prodotti QC possono beneficiare degli aiuti previsti per la produzione integrata, oltre che degli aiuti previsti per i prodotti di qualità (biologici, DOP, IGP e STG).

La Regione Emilia-Romagna aggiorna annualmente l’elenco dei concessionari.

La certificazione di rintracciabilità di filiera

La certificazione di rintracciabilità di filiera è una certificazione di prodotto. Nello specifico, nella certificazione ISO 22005:2008 Selenella riconosce che i prodotti oggetto di certificazione sono identificati dalla raccolta fino al loro confezionamento, che lo standard qualitativo rispetta le stringenti norme imposte dal Consorzio, che le confezioni di vendita sono conformi e che le informazioni sul prodotto sono presenti sull’etichetta.

La certificazione GLOBALG.A.P

La certificazione GLOBALG.A.P è una certificazione di qualità richiesta da molte aziende della Grande Distribuzione Organizzata europee per offrire al mercato e ai consumatori prodotti – in particolare ortofrutticoli – di qualità, sicuri e rintracciabili.

Questa certificazione offre il vantaggio di dimostrare la sostenibilità e la sicurezza alimentare in azienda: offre, insomma, una sorta di passaporto riconosciuto dal mercato globale.

Il suo standard principale è la Sicurezza Integrata in Agricoltura ed è disponibile per tre ambiti di produzione: coltivazioni, zootecnia e acquacoltura.

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